mercoledì 3 dicembre 2008

La spirale del tempo

Siamo personaggi di una storia più grande
perchè alla fine il cerchio si chiuderà

Hugh si guarda intorno
Dov'è cavolo è finito?
pensa

Intanto si siede sul tronco e guarda il cielo.
La luna piena risplende in cielo e la sua luce copre quelle delle stelle.

Ah Madre Luna, quanto tempo ormai...


"Smettila di rimpiangere il passato" dice l'altro comparendo dal folto del sottobosco.
"Passato? Che senso ha il passato? Il tempo non ha significato per noi." dice Hugh
"Il tempo non ha significato e basta" dice con aggressività l'altro.
"Almeno ora, quest'ora al mese, mantieni la calma" continua pacatamente.

"E pensare che gli uomini di oggi e di ieri continuano a scervellarsi sui soliti enigmi", così parla l'altro dopo una breve pausa.

"Si ma al tempo nemmeno noi lo capivamo" , Hugh fa una pausa e sorride, "Anche noi eravamo a caccia di quei cosi"

"Già, erano bei tempi" continua l'altro.

"Tempo? Che senso ha tempo?..." riprende Hugh
"Ti prego non ricominciare", sbraita l'altro, "la mia ora è finita! Devo andare. Tanto ci rivediamo domani. Domani?! Si insomma è sempre così. Sempre le stesse cose. Ma poi tu... si è colpa tua.. ma non ho più tempo... Tempo?! Aaaaaahhhhh!!!! BASTA!!! ODIO QUESTA DANNATA SPIRALE!!!!"

mercoledì 14 maggio 2008

L'adunanza

"Max Roman, avvertiremo Max Roman"....
Risoluti su questa decisione, ci avviamo verso la casa di Max Roman.

"Veniamo per avvertirvi di un grosso problema ... gente - un tale di nome Jack - ci ha avvertito che entro un paio di giorni tutti i soprannaturali moriranno" diciamo a MAx Roman

Stranamente, la cosa sembra non interessarlo più di tanto... o almeno non lo preoccupa.....
La sua attenzione, però, si desta ad una nostra affermazione
"Ci hanno sparato addosso con dei proiettili d'argento"

Sanno il nostro segreto Avrà pensato Max Roman

I suoi occhi si illuminano e diventa molto interessato alla questione.
"Vi farò sapere" dice, e prende commiato da noi.

Il giorno seguente veniamo avvisati di tenerci pronti ... Probabilmente stanno programmando una sortita per attaccare Theodore, e noi non possiamo tirarci indietro.

Cose strane iniziano ad accadere...
"Cazzo, Internet non va più" esclama Brian "quel fottuto di Theodore ci starà spiando"
"Guardate la tv ... Dai telegiornali sembra che Denver non esista più...."
"e' scomparsa dal mondo, nonostante noi siamo a Denver"

Usciamo di casa, straniti da quanto appena visto

L'apocalisse!
Mostri di carne e metallo che ci attaccano.
"Da dove diamine usciranno questi mostri!!!"

Dei lupi mannari ci si avvicinano.
"Queste creature sono attratte da ciò che e' metallico e meccanico. Andate in giro a piedi, lasciate le autovetture e tutti i vostri congegni elettronici".
"Raggiungete casa di Max Roman, a breve ci sarà l'adunanza!"

Scritto da pippolomazzo-fra

La calma prima della Tempesta

Dopo il rifiuto di lavorare per Theodore, dedichiamo anima e corpo per sistemare il nostro, ahinoi, disastrato territorio...

"Per troppo troppo tempo e' stato tralasciato"
"Non più un totem abbiamo"
"Cosa possiamo fare per sistemare il territorio"

Questi e altri pensieri assillano le nostre menti.

Scopriamo eventi di taglieggiamento e soprusi nel mondo reale.... eventi perpetrati nel nostro territorio...
"Il mondo spirituale e' turbato da questi eventi" diciamo "dovremo porre rimedio a questo problema".

"Anche il mondo spirituale e', in certe sue zone, molto perturbato" dice chi ha perlustrato il territorio nel mondo spirituale.
"Vi sono foreste intricate, zone buie, scure, pericolose.... dovremo sistemare questi problemi".

"Un branco di corvi, ho visto un branco di corvi, ho parlarto con uno di essi e ho provato a chiedere se volesse diventare il nostro Totem" dice qualcun'altro....
"Una prova, dovremo superare un prova, dovremo scoprire e annientare ciò che li turba"

Ma ecco che, repentino come un lampo, ci sovviene che , tempo pochi giorni, avverrà quel fatidico evento - la morte di tutti i soprannaturali - premunitoci dal "secondo Jack"

"Dovremmo avvertire qualcuno" ... "Rachel Snow? Max Roman?"
Attanagliati da questo dubbio, discutiamo sul da farsi.

Scritto da pippolomazzo-fra

Il rifiuto

"Ritorniamo a casa nostra, ormai la missione e' compiuta" diciamo ad Arcer.

Lui ci accompagna a casa, dove incontriamo Theodore e Jack.

"Che faccia strana che ha Jack.... diversa....dopo l'esplosione qualcosa deve essere cambiato in lui....l'uccisione di quel suo strano alter ego deve, in qualche modo, aver cambiato qualcosa in lui"
Questi i pensieri che affollano le nostre menti dopo il ritorno a casa.

"Che ne direste di lavorare per me" dice Theodore
Dopo un breve ragionamento decidiamo di rifiutare l'offerta....
"Chiediamo solo che vengano rispettati i patti" diciamo noi
"Avevamo degli accordi: noi abbiamo fatto la nostra parte, ora tocca a te"

Theodore accetta la nostra decisione, conferma che manterrà fede agli impegni e prende commiato da noi.

Scritto da pippolomazzo-fra

venerdì 18 aprile 2008

Telefonata

La casa è esplosa da pochi minuti.
Il branco si è riunito dopo che Morgan è stato riportato su dal tunnel.

Arcer alza il telefono.
"Theodore? Si sono Arcer. Fatto"
Il telefono ronza una risposta.
"Si sono scesi. No, non credo."
Arcer guarda il branco che discute.
"Si, si. Ma non credo sospettino qualcosa."
Fa due passi verso il cratere.
"Si sono usciti dal tunnel. No, solo un paio di minuti, non credo abbiano visto qualcosa."
Arcer ascolta Theodore dall'altro lato del telefono.
"Si ok. Se succedesse me ne occupo io."
Chiude il telefono.

martedì 15 aprile 2008

La Porta

Jack sorride mentre ripensa ai pensieri che ha letto nella testa di Arcer.
Apre la porta della vacchia catapecchia ed entra.
I suoi occhi sovrannaturali scorgono l'essere multidimensionale che lo squadra.
Jack parla in una lingua che il mondo ha dimeticato:
"Che vuoi?"
L'essere, simile ad un millepiedi di metallo e carne, sibila verso Jack:
"Vattene via da qui."
Jack lo guarda con occhi malvagi.
I denti affilati del suo nuovo corpo brillano nell'oscurità.
Il millepiedi gli ruota attorno, e siblia i sui ordini, Jack non ci fa caso.
Arriva davanti alla finestra e guarda fuori.
Dove si saranno nascosti.
Si siede sulla vecchia sedia di legno.
La Porta.
Chiassà chi ne ha parlato ad Arcer.
Nessuno dovrebbe sapere della porta.
L'unico che ne sapeva qualcosa ora è morto.
E' colpa tua Harry? E' stato il tuo ultimo atto?
Jack ripensa ancora una volta ai pensieri di Arcer:
Ridi figlio di cane. Ridi. Appena metterò le mani su...
Jack non finisce il pensiero.
Tutto diviene luce.

Eliminare Jack

Dopo tutto il casino scoppiato con l’arrivo di Arcer ci siamo dispersi.
Ora le mie priorità sono riunire il branco e recuperare/proteggere i loci.

Mi metto alla ricerca degli altri.
Come prima cosa mi dirigo all’enoteca e alla casa.
All’enoteca nessuno… mentre vado a casa incontro Touma.
E’ ferito e visibilmente sconvolto.
Gli chiedo degli altri ma non ne sa nulla.

Proseguiamo verso la casa ma… cazzo c’è qualcuno!

Toumas mi dice che sono gli uomini di Theodore, è meglio andarcene.

Prima però vorrei recuperare la catena. Avere un locus con noi sarebbe importante.
Ci stiamo accordando per passare dalle fogne e spunta un fottuto pischello che ci punta una pistola e ci invita ad entrare.

Se solo Toumas non fosse messo così male… poi c’è il rischio dei proiettili d’argento…A denti stretti accettiamo il suo “invito”

Sta volta oltre al bastardo di Arcer c’è anche Theodore.
Ci invita nuovamente ad aiutarlo per eliminare questo fantomatico Jack e in cambio ci garantisce di lasciarci in pace, di toglierci dalle scatole Arcer e di risolvere le nostre questioni con i militari.

La proposta non è male. Soprattutto perché l’alternativa è la morte (maledetto argento).

Chiedo di riunirmi con gli altri del branco per decidere.

In un paio d’ ore il prete e il tizio con gli occhiali da sole riportano lì anche gli altri.
Dopo una consultazione con gli altri decidiamo di accettare.

Il piano è quello di riempire la casa nel parco di plastico, attirare Jack con l’ inganno e farlo saltare.
Teodore ci procura 10Kg di plastico (speriamo che bastino) e partiamo.

Andiamo dove si trova Jack e lo invitiamo a venire la sera nel parco. Nella casa che lui conosce bene.

Quindi torniamo là e lo aspettiamo.

Arriva la notte e con lei arriva Jack.
Appena lo vediamo, in lontananza, usciamo dalla casa e ci nascondiamo nella boscaglia pronti a far brillare la casa.

Brian e Morgan fanno esplodere il tutto e noi fuggiamo.
Tutti tranne Morgan che, incuriosito dal fatto che l’esplosione non ha generato l’onda d’urto che ci si aspettava, torna verso il cratere che ha preso il posto dell’abitazione.

Con lui rimane quel bastardo di Arcer.
Potrebbe ucciderlo.
Decidiamo così di tornare indietro anche noi. Quando ci avviciniamo vediamo una decina di persone che sparano verso il cratere. Io e Brian le attacchiamo e le eliminiamo.
Al centro del cratere c’è solo Arcer.
E Morgan?
Arcer ci dice che si è buttato in un cunicolo venuto alla luce dopo l’esplosione della casa.
Io, Brian e Dean decidiamo di infilarci nel cunicolo per trovare Morgan.
Tyler e Toumas con Arcer andranno da Theodore a comunicarlgi che il problema Jack è risolto.

E così saltiamo nel buio del tunnel.

Scritto da Mercurio2007

mercoledì 9 aprile 2008

Traditori

Il branco privo di Brian e Riflesso insegue il gruppo di fuggiaschi.
L'inseguimento è serrato e con abilità riescono a ritrovarli e a pianificare le mosse per liberare il nuovo mutato.
Una volta liberato il soldato il gruppo fa ritorno alla casa di Denver, dove scopre che è giunta voce del loro fallimento nell'opera di preservare il segreto del popolo.
A dire di Brian qualcuno chiede che coloro che hanno tradito il segreto vengano puniti.
La punizione verrà decisa alla prima luna nuova.

Il soldato si sveglia e Tyler spiega a lui cosa è la sua nuova vita.
Il soldato recepisce il messaggio, ma al sua mente ancora rifiuta la cosa.
Decidono di trovare un modo per nascondere il segreto, per tamponare la fuga di notizie.
Secondo Morgan, questo il nome del soldato, lui può riuscire a fare qualcosa, ma deve tornare alla base per potere agire.
Mentre stanno per partire un uomo si presenta alla loro porta.
L'uomo dice di chiamarsi Arcer un "socio" di Theodore, dice che è li per assicurarsi che risolvono il problema Jack.
E che lo risolvano in maniera definitiva.
Tyler sembra non dare peso all'uomo e fa per uscire di casa.
Arcer lo ferma, e con voce decisa dichiara che se varca la soglia, e cerca di tirarsi fuori dal problema, lui non avrà probelmi a prendere dei provvedimenti.
Per sottolineare la frase estrae una pistola.
I volti dei lupi si corrugano, la sensazione è chiara, la pistola è caircata con proiettili d'argento.
La situazione si fa tesa.
Tyler non lo vuole ascoltare, vuole riportare il soldato a Colorado Spring.
Varca la soglia.
Arcer spara.

venerdì 4 aprile 2008

Crisi

Nubi si stanno condensando attorno a loro, ma il branco ancora non lo sa.
Sono così attenti a figurare tra di loro come i più forti, che neppure si accorgono della serpe che cova nel loro seno.
Il Soldato è mutato in mezzo alle pecore, e questo è male.
Tra di loro, alcuni iniziano a non credere più all'abilità del loro Alfa.
Theodore sembra essere tornato, e sembra pure sul piede di guerra.
Le cose non vanno per niente bene.

Hanno fallito?
E' un trucco, vogliono seguirli per capire il territorio...
...no, non sanno cosa fare sono perduti e soli.
Secondo me dobbiamo avvertire gli altri...
Non hanno fallito ho detto.
Ma...

Nel modo degli spiriti già la voce inizia a correre, il fallimento sta per giugere all'orecchio di molti, e il fallimento è un onta indelebile.
Hanno poco tempo per decidere cosa fare, devono agire, e devono farlo in fretta.
La loro titubanza ha portato ad una violazione del segreto del Popolo.
Devono rimediare in qualche modo e devono impedire che il nuovo lupo sia perduto.

Tyler e Jasono si gurdano neglio occhi.
Loro fratello è morto da poco e il loro legame lentamente si sta incrinando.
Dean non sa cosa fare, senza una guida forte si sente perso, vorrebbe agire, ma gli sembra di nuotare in un mare di dubbi.
Toumas è scosso, ha agito ma è stato scoperto e anche per colpa sua il segreto è in pericolo.
Brian e Riflesso non si sono ancora visti, forse a casa ci sono problemi.
Nubi nere si addensanon attorno al branco, e questo è solo l'inizio

Il Soldato

Che cazzo ci faceva quel tizio all'interno del poligono?
Certo deve essere un coglione per rischiare di farsi ammazzare durante un esercitazione e per violare i confini di una zona militare. Non parliamo poi delle cazzate che ha raccontato...certo il fatto che sapesse del morso di quel lupo è molto strano, ma in quanto mi stava seguendo, e anche da molto vicino, potrebbe aver assistito alla scena.
Mmm...
Certo non è il primo coglione che puoi incontrare per strada, visto che era a conoscenza del rapimento di Hudson.
In questi giorni tutti i fottuti hippie del Colorado hanno deciso di rompere le palle: prima la manifestazione, poi questo Jason, che viene a parlarmi di lupi e di tutte quelle cazzate new age che mi sono dovuto sorbire prima in quel bar.
Forse il fatto che senta di averlo già visto e di aver in qualche modo a che fare con lui può essere spiegato col fatto che mi stava seguendo e che anche lui, a suo dire, era presente quella notte alla manifestazione e nel frattempo i soldati di guardia all'entrata dovrebbero aiutarmi a farli girare alla larga.
Per il momento avvertirò il comandante di questa cosa, ma gli dirò solo che un tizio mi ha contattato nei pressi della base e diceva di sapere del nostro "passaggio" alla manifestazione, niente su uomini-lupo e altre cazzate.
Vorrei evitare di ritrovarmi a far sparire qualcun altro, visto la fine che ha fatto Hudson...
Certo è paradossale che sia diventato parte delle fondamenta della nuova base, proprio lui...
Ahahaha
Fanculo, ha avuto ciò che si meritava quel finocchio comunista.

"Semper Fidelis" dice il nostro motto, e io sono un Marine e il Corpo dei Marines è la mia famiglia.

Scritto da Pontazza

mercoledì 2 aprile 2008

La base militare

Nel vecchio terreno del branco High Hopes sta per sorgere una base militare.
il branco lavora sodo per evitare la costruzione e contatta un assessore opposto alla cosa per spingere in direzioni politiche.
Durante un comizio non ufficiale, in un presidio di anti-militaristi, l'assessore viene rapito da un commando.
Il branco segue le tracce fino alla base di Colorado Spring e trova un militare che sta per subire la prima muta.
Un grosso problema.
Da un parte difendere il segreto, dall'altro trovare il rapito.
Che fare?
Jason riesce a mordere il militare durante una battuta, ma il lunatismo fa effetto su testimoni e il branco si lascia alle spalle un "piccolo errore".
Adesso il militare sta per mutare e devono decidere come fare a salvare sia lui che l'assessore!

sabato 29 marzo 2008

Ritorno

La porta del negozio si apre con un cigolio metallico, tipico dei vecchi negozie del quartiere del molo.
Dietro il bancone un uomo calvo allarga un sorriso che rivela parecchi denti d'oro.
"Salve - dice - che posso fare per Lei?"
"Mi manda Mr Toumas, del bar Nido del Corvo. Sono qui per acquistare un oggetto che ha in conto vendita."
"Mi lasci guardare." il vecchio sfoglia una cartella di pelle poi rialza lo sguardo.
"Si ecco, aspetti un attimo."
Mentre il negoziante cerca un mazzo di chiavi, l'avventore fa un giro per il negozio.
Un negozio di antiquariato, pieno di ciarpame e cinafrusaglie.
L'avventore si ferma davanti ad uno specchio e si sistema i capelli.
Non credevo di essere così messo male, sembro proprio vecchio.
Pensare che cinque mesi fa ero dieci anni più giovane... guardati adesso amico, non sembri nemmeo più tu.
"Ecco e questo l'oggetto?" il vecchi scarta un pacco e rivela un lucente cubo di metallo bruno.
L'avventore trattiene a stento un sorriso.
"Si" dice soddisfatto.
L'avventore soppesa il cubo tra le mani, un brivido gli scorre lungo la schiena.
"Eccellente." nella sua mente formula una serie di parole arcane e sente il flusso scorrergli tra le mani.
La sua mente in una frazione di secondo si connette con l'oggetto, in quell'istante lui già brama la conoscenza.
Poi accade qualcosa che non si aspetta.
Nella sua mente appare una luce incandescente, come se guardasse fisso il sole.
La mano vacila, il cubo cade a terra con un tonfo metallico.
"Stia attento!"
"Mi scusi - il sudore gli imperla la fronte - ho avuto un attimo di..."
"Lo compra allora?" incalza il vecchio.
"Si direi che lo prendo" raccoglie il cubo da terra.
"Sarebbero 50 sterline" il vecchio compila un modulo, poi glielo allunga.
"Si ecco - le sterline passano di mano - devo firmare qui?"
"Si, non si sente bene? è pallido!"
Controllati cazzo, non puoi svenire, firma quel foglio e vattene.
"Ecco a lei. A presto."
"Si un'ultima cosa, devo iscriverla come cliente. Può dirmi il nome?"
"Jefferson, Frederic Jefferson."
"A presto Mr. Jefferson."
L'uomo si infila il cubo nella tasca della giacca bianca di velluto ed esce dal negozio.
Sale su una Jaguar nera e accende il motore, sistema lo specchietto e sposta il cartellino della Boston University, poi parte.

Brian - La Porta

"Cazzo, me ne ero proprio scordato" esclama Brian all'improvviso....
"La vecchia casa di Dean.... quella catapecchia mostruosa... quella porta..."

Dopo che il branco Little Raven ha trasportato nel suo territorio il locus del vecchio branco High Hopes, a Brian sovviene che, nella casa del suo compagno di branco Dean, c'era una porta .... una porta di acciaio ....
una porta di acciaio spessa.....
una porta di sicurezza, senza serrature e cardini, in una catapecchia....

"Non aprite quella porta o morirò .... questo disse un tale che incontrammo qualche mese fa in questa casa" disse Brian
"Chissà che fine ha fatto... e che fine hanno fatto quei pazzi di Theodore e degli altri "ricercatori" "...

Brian racconta a tutti la storia di quella porta e tutti, incuriositi dalla storia, vogliono vedere la porta....
Entriamo nella casa, andiamo a vedere la porta...
"Eccola, ecco il mistero che avvolge questa casa..."

Il più astuto di tutti Tyler, mediante una duplicazione sensoriale, riesce a vedere che, nel mondo delle ombre, oltre alla porta c'e' anche qualcosa di altro.....

"Usciamo di qui, scappiamo subito" grida.....
Ha visto un mostro...
una specie di lombrico gigante...
e quando dice gigante , intende veramente gigante....

"Cosa ne sarà di questa casa se qui faranno quella caserma di cui tanto si sente parlare... "
"Che ne sarà di questa porta..."
"e se la aprissero?"
"e se la aprissimo noi per vedere cosa c' dietro?"

Con questi assillanti dilemmi, ci allontaniamo dalla casa e andiamo verso la strada ricavata abbattendo gli alberi nel bosco.....

Scritto da pippolomazzo-fra

lunedì 24 marzo 2008

Brian - La nuova dimora

"Ehi ragazzi, dobbiamo dare degna sepoltura a Mathias."
"E' morto in modo valoroso, combattendo, e deve essere sepolto con tutti gli onori...."

Ma il problema che si pone e': dove?

Poi le nostre menti vanno sulla cantina della casa dove abbiamo incontrato il fantasma.....
"La stanza del fantasma... ecco il punto giusto"
"Ogni angolo di quella casa sarà una testimonianza vivente del sacrifcio di Mathias"

Toumas si prende l'onere di trasportare il corpo del defunto e Brian, ex becchino, prepara una tomba per Mathias.

Nel sottosuolo della casa incriminata, negli anfratti dei tunnel delle fogne, scaviamo anche altre tombe per tutti i cadaveri trovati nelle stanze della casa.
"Anche loro hanno avuto la loro degna sepoltura"

Portiamo il locus nella casa nuova, la puliamo da cima a fondo, costruiamo una porta solida tra la stanza incriminata e le fogne.
Inoltre, le amicizie di alcuni membri del branco ci permettono di "comprare legalmente" un atto di proprietà della casa ... questa e' la nostra nuova dimora....

Rimane solo una cosa da fare... liberare il locus dallo spirito fame che lo sta infestando.....
come fare....
forse l'unica soluzione e' gettare altra essenza in modo da cambiare risonanza al locus
"Ma dove possiamo trovare altra essenza?".....
"Il vecchio locus del branco High Hopes... possiamo usare quello...."

Il locus del branco High Hopes e' un nocciolo...
lo facciamo trasportare nel nostro nuovo giardino e lo piantiamo.....
"Questa sarà la nostra fonte di essenza per liberare il locus dallo spirito fame".

Scritto da pippolomazzo-fra

giovedì 20 marzo 2008

Fallimento

I militari irrompono nella vecchia casa, ma dei sabotatori nessuna traccia.
"Negativo capo - dice con voce atona l'uomo in mimetica - non abbiamo riscontri. Passo"
La radio ronza poi una voce metallica risponde:
"Bruciate la casa."
"Lo consideri già fatto. Passo e chiudo."
L'uomo in mimetica alza due dita della mano destra e fa un cenno agli altri tre che lo aspettano fuori.
Pochi minuti e la casa è in fiamme.
"Hai notato?" chiede un ispanico all'uomo in mimetica
"Cosa?" risponde lui
"Un'ombra nel bosco."
Un riflesso verde smeraldo illumina la notte, mente l'uomo in mimetica attiva il visore.
"Nessuno."
I quattro si muovono verso il limitare della radura.
"Tanta pena - sogghigna l'uomo con la bandana - per un albero. Almeno adesso se ne sono andati."
Il suo sguardo si posa su un vecchio tronco, che un tempo doveva essere un albero, e che ora è solo un cumulo si rami e segatura di motosega.
"Andiamo via" sentenzia l'uomo in mimetica.
I quattro svaniscono nella notte.

Dalle ombra del bosco emergono tre figure alte e muscolose.
"Perchè non me li hai fatti sistemare?"
"Ormai non sarebbe servito a nulla Martello. Ormai è tardi."
"Io li seguo - sibila Nebbia - controllo che se ne vadano."
"Ok, io e Martello torniamo da Vento. Ci vediamo al picco."
"Ci sarò, e speriamo che Lui stia meglio."
"Non credo accadrà, almeno finchè non avremo sistemato quei maledetti." ringhia Martello.
"Lo faremo - conclude Urlo mentre si allontana - lo faremo."

martedì 18 marzo 2008

Nemici

"Come va oggi?" Nebbia entra nella casa accompagnato dal solito silenzio di chi sa muoversi
"Male, è debole." Vento lo guarda e poi si volta verso Martello
"Non mi guardare, fosse per me gli avrei rotto il culo a quei bastardi!"
"Ho detto di no, dobbiamo aspettare." La voce di Urlo è ferrea, come si addice ad un alfa.
"Va bene aspetteremo, ma l'ultima mossa sul motore sembra averli fatti incazzare."
"Bene, almeno faranno al mossa che ci aspettiamo e noi saremo in pace, sia con la coscienza che coi giuramenti."
"Ragioni da uomo. I giuramenti non sono solo vincoli, sono anche scelte." sottolinea Vento tra le Fronde.
"Ah dai, ormai nessuno ci crede più. Se non fosse per qui vecchi..."
"Non proseguire. Non lo sopporterei. E neppure Lui."
Vento osserva la figura spettrale dell'alce farsi sempre più debole e spera che tutto questo finisca presto.

lunedì 17 marzo 2008

Flashback - La morte di Mathias

Mathias era molto preoccupato, la faccenda rischiava di sfugir loro di mano, la polizia, i parenti o chiunque avesse a che fare con la famiglia che viveva in quella casa maledetta non doveva scoprire la verità. Bisognava fare in fretta, senza perder tempo era entrato nella casa, da solo, era rischioso, il fantasma poteva essere in agguato, ma sapeva anche di poter contare sull'aiuto di Dean, lui era fuori dalla casa a tener d'occhio l'esterno. Qualche minuto dopo Mathias aveva raccolto tutto ciò che potesse avere a che fare con l'aspetto burocratico e legale di quella famiglia: bollette, atti di proprietà, ogni sorta di documento era ora in loro possesso e poteva essere utilizzato per impadronirsi legalmente della casa e allontanare ogni tipo di sospetto.
I due mannari erano ancora nei pressi della casa e stavano esaminando gli incartamenti raccolti, quando all'improvviso, toumas comparve sul vialetto della casa:

"Hei Toumas siamo qui!" Disse Mathias."Possibile che non ci abbia visto"
Ma Toumas non accennò a fermarsi, tirò dritto verso l'entrata della casa, sparendo all'interno.
"CAZZO, un'altra volta! Andiamo Dean dobbiamo fermarlo prima che arrivi allo scantinato."
Mentre si dirigeva verso la porta Mathias inviò un messaggio con il cellulare a tutti i suoi compagni: Venite alla casa

Forse per lo stupore, forse per il timore di varcare quella soglia, Dean rimase li dov'era inchiodato come un palo a fissare la casa; Mathias invece si precipitò all'interno sapeva che Toumas andava fermato subito:
iniziò a bloccarlo, tentando di trascinarlo via, ma per tutta risposta Toumas continuò come inebetito a trascinarsi giù per le scale verso il seminterrato.

"MUOVITI DEAN, MI SERVE UNA MANO!"

Proprio quando sembrava che la presa di Mathias cominciasse a far effetto, Toumas iniziò mutare nella forma da battaglia:
Mathias lo imitò immediatamente, e nel giro di pochi istanti le due enormi figure iniziarono una furiosa battaglia.
Mathias sapeva di essere gravemente ferito a causa dello spiacevole incontro del giorno precedente, con lo spirito "Fame" che risiedeva li intorno, ma non poteva assolutamente permettere, in quanto cacciatore delle tenebre, che il locus fosse di nuovo violato e che Toumas fosse divorato.
La battaglia durò meno di un minuto, ma fu la più cruenta che Mathias ebbe mai combattuto, purtroppo l'avversario che aveva di fronte era un avanzo di galera, uno dal fisico temprato, lui invece era solo un ragazzo come tanti e questo fu la sua condanna:
la sua forma da battaglia si esaurì qualche istante prima di quella di Toumas. Mathias capì che la sua fine era giunta, in preda alla furia Toumas assestò un colpo mortale al suo compagno.

Qualche minuto dopo tutto il resto del branco era riunito intorno al corpo di Mathias, nessuno sapeva cosa dire.


Scritto da Pontazza

Jack e Rey - La casa

"Sono loro?" chiede Rey a Jack
Dai suoi occhiali scuri l'uomo fissa il gruppo col sacco in spalla.
"Credo di si, sono fuori dalla casa, ne manca uno"
"Come fai ancora non lo so, io da qua appena li intravedo con 'sto buio."
"Sono strani - Jack risponde - emanano qualcosa di animalesco."
"Aspettiamo che se ne vadano."

La casa è in disordine, la porta rotta, una finestra sfondata.
Una porta con delle scale che scendono indica la direzione ai due.
Sulle scale c'è del sangue e dei ciuffi di pelo di animale.
Scendono pochi gradini e una puzza di morto li investe.
"Ci sono dei morti?"
Jack estrae la pistola.
"Credo di si."
L'uomo passa accanto ai cadaveri e li intravede nel buio, impossibile non lasciarsi sfuggire una preghiera.
Jack toglie gli occhiali scuri e fissa il buio con i suoi nuovi occhi.
La stanza è piccola e c'è una televisione rotta, al centro c'è un uomo che fissa il nero dello schermo.
"Torniamo indietro - sussurra - adesso."
I due ritornano al piano di sopra.
"Che hai visto?"
"Non lo so, sembrava che ci fosse un uomo bianco, appeso a quello che guardava la televisione spenta."
"Chi erano?"
"Uno era uno dei tre della casa diroccata, l'altro non so, sembrava uno spirito o..."
"Un fantasma?" suggerisce Rey
Jack annuisce.
"Puoi farci qualcosa?" chiede Jack a Rey.
"Credo di si" risponde lui e dalla tasca della lunga giacca marrone toglie un vecchio libro con al centro della copertina una croce d'argento.

sabato 15 marzo 2008

Di nuovo Denver

"Li hai trovati?" la voce di Jack rompe il silenzio della stanza
"Si, ho visto qualcosa."
"Cosa?" incalza
"Una casa, vecchia, vicino a un fiume ed un ponte di cemento. Sopra la casa aleggiava un corvo nero."
"Un corvo nero? Potrebbe essere un simbolo?"
"Credo di si... un corvo nero, se fosse un luogo? intendo il nome di un luogo."
"Il nome di un luogo Black Raven... non mi dice nulla."
"Aspetta forse so dove si trova, la Little Raven! E' vicino al fiume."
"Andiamo" Jack si alza dalla poltrona di pelle.
"Dovremmo avvisare Theodore? Non so se..."
"Lascia stare, lo chiameremo poi. Il suo satellite non ci ha aiutato, adesso può attendere lui."
Jack apre la porta, la luce del giorno ferisce i suoi occhi.
Cerca gli occhiali da sole nel taschino della giacca nera e li inforca.
"Jack, siamo a dicembre, potresti evitare?"
"Se potessi lo farei, la luce mi ferisce ogni giorno di più."
"Stai maledendoti per questo dono?"
"No, maledico dio, chiunque sia."
"Non dovresti, la colpa non è sua. Per tutto c'è un disegno, la sofferenza serve al nostro miglioramento."
Jack sale in macchina e accende il motore.
"Ah, ti preferivo quando avevi smesso di dire 'ste cazzate."
"Era stato un periodo di smarrimento, adesso sono di nuovo io."
Jack guarda l'uomo con la croce di metallo al collo.
"Ah Rey, vaffanculo."

mercoledì 12 marzo 2008

Dean - La morte di Mathias

Il corpo senza vita volò fuori dalla finestra, vibrando nell'aria con i frammenti di vetro e brillando come diamanti nella luce pomeridiana.
La scena era ritratta come un quadro astratto di un pittore pazzo, il corpo che si adagiava come a rallentatore nonostante la velocità dell'impatto, era fisicamente dislocato come se non esistesse leggi fisice in esso.
Poi il silenzio, in lontanaza il suono dei rumori della strada, il vento..e il tempo si era fermato.
Doveva essere una missione di ricognizione, normale ruotine anche se gli ordini erano diversi..di NON andare nella casa.
Ma non importa.. in poco tempo i Lupi compagni sopraggiungono e la rabbia fa padrona della scena.
Il tradimento è qualcosa che và oltre le leggi della moralitàe oltre a mancare rispetto è come colpire il tuo più caro amico alle spalle.
Il fantasma è la chiave e la causa di tutto..
Toumas stà pagando e dovrà pagare.

Scritto da Manthys

giovedì 28 febbraio 2008

LR - Il locus e il suo guardiano

Il locus è sorvegliato...
qualcosa ci impedisce di raggiungerlo...
sopra di esso sembra che ci sia una casa, che sembra ormai disabitata...

la decisione è di provare ad entrare e indagare...
Mathias e Tuomas sono i più adatti...
Mathias e Tuomas entreranno nella casa e cercheranno di scoprire qualcosa...

Entrano...
Trovano che la casa è stata abbandonata da relativamente poco, cioè alcune settiane... trovano i documenti degli ultimi abitanti...
trovano, al piano di sopra, una delgi abitanti... morta... mezza mangiata...

scendono nel seminterrato...
Tuomas accende una luce... sente un puzzo di marcio...

Mathias spegne la luce e accende la torcia della pistola...
una porta socchiusa sta di fronte a loro...
dall'altra parte pezzi di corpi umani... un uomo che affanosamente geme in un inteminabile agonia...
il puzzo è insopportabile...
Tuomas e Mathias continuano oltre la porta...
c'è un'altra porta...
la oltrepassano...
ora sono in una stanza...
con il letto, la tv...
una catena che prosegue in uno scuarcio nel muro...
la catena...
Mathias istintivamente illumina lo scuarcio e lo vede...
il guardiano...

sentono formicolare le proprie gambe...
gurdano in basso...
vermi...
cercano di magiarli...
cercano di entrare nelle loro carni...
Mathias sta immobile... pensa sono illusioni...
Tuomas invece cerca di liberarsene... e i vermi iniziano a merdere...

Mathias sente dolore alla mano e lascia cadere la pisctola...

Corrono fuori...
Su per le scale...
Verso la porta sul retro...
E' chiusa...
Non si sfonda...
Non riescon o più a uscire...

Chiedono aiuto a Brian che è fuori...
Brian entra e li vede... si stanno malmenando da soli...
li prende e li porta fuori...

Mathias e Tuomas si vedono ora fuori...
era tutto frutto della loro mente...
o del volere del guardiano...
Parliamo sul da farsi nel giardino della casa...
la luce del seminterrato sfarfalla...
Tuomas si gira verso la casa...
Vuole entrare...
cerchiamo diu fermarlo...
ma mutato è molto più forte di noi...
entra nella casa...
tutti lo seguono per riportalo fuori...

io decido di passare dalla fogne...

i miei compagni lo raggiungono mentre imbambolato guarda una tv spenta e mentre il gurdiano gli morde le spalle...
lo vuole magiare...

inizia il combattimento...
Brian lo prende e lo lancia nella stanza delle fogne...
si buttano dentro e si sentono sprofondare come se fossere in una mare agitato...
riescono solo a stare a galla...
Tuomas si riprende...
si guarda intorno... vede la catena...
l'afferra...

una voce spettrale rimbomba...
"lascia la catena"

per un istante i miei compagni sembrano riprendersi... ma quando Tuomas lascia la catena continua la loro agonia...
io li vedo lì a terra che si agitano...
non capisco il perchè...
vedo Tuomas di fronte a me che si china un'altra volta...
Vedo il gurdiano...
e come lupo balzo al collo del guardiano...
I miei compagni si riporendono...

e mentre i trattengo a terra il guardiano...
Brian perde il con trollo e inizia a malmenarlo...
Mathias pensando di risolvere il problema gli spara in faccia e lo uccide...
mollo la presa...
il mondo dell'ombra è agitato...

duplico i miei sensi...
vedo un ombra sopra aleggiare sopra a Tuomas...
Ripieghiamo...
Ma Tuomas vuole restare... non vuole andare via...
cerchiamo di trascinarlo, ma si libera... combatte...
Brian per porre fine al combattimento decide di usare le beuone maniere...
prende una mazza da 5 Kg e colpisce Tuomas in testa...
Tuomas perde i sensi e noi usciamo dalle fogne...

Un po' confusi ci muoviamo verso l'oracolo...
Dalla discussione emergono che abbiamo avuto a che fare con un fantama...
Il problema è: come fare per liberarcene...?

Scritto da ...Sym...

mercoledì 20 febbraio 2008

LR - I nuovi e i nuovi nemici

Il branco afforonta la sfida e si scontra con un muro di nemici.
"Non siamo abbastanza, ci vuole gente nuova!"
Nottetempo arrivano i nuovi, reduci da un territorio impossibile che hanno abbandonato.
Sono arroganti, ma spaventati della sfida.
Sono forti, ma non sanno come usare la loro forza.
Un nuovo di Denver invece sembra avere qualche idea chiara.
Il branco adesso è di 7 elementi.

Scendono nelle fogne, nuova lotta, nuove ferite.
Jason cade e viene portato via, Brian fa un massacro, Mathias usa la pistola.
Uno dei nuovi usa un dono, si fonde con le ombre, ma l'azione è poco incisiva.

Scendono dove c'è il locus e scoprono che le creature sono un'illusione, si sono combattuti da soli.
Qualcuno ha il potere di ingannare le loro menti e lo sta facendo per proteggere il locus.
"Entriamo nell'ombra e scopriamo che succede!"
Brian e Mathias entrano nell'ombra e scoprono che nella stanza del locus c'è un riflesso spirituale di qualcosa, nel mondo fisico trovano una catena, come quella per legare gli animali.
"Questo è il locus?"
"Pare di si, deve essere stato legato qualcuno che ha sofferto molto."
Nell'ombra uno spirito-fame li attacca, e questo avvalla la loro teoria.
Provano un'attacco nel piano materiale.
Nella stanza c'è un uomo dallo sguardo vacuo, appena li vede ricompaiono le illusioni.
"E' lui che le genera?"
"Pare di si"
"Facciamolo a pezzi!"
"Non mi sembra una buona idea!"
I due riscalgono e dicono agli altri cosa è accaduto.
Devono capire cosa fare per liberare il locus.

lunedì 18 febbraio 2008

Dean - Il nuovo branco

I problemi si fanno incalzanti, il territorio affidatoci da Snow era a tempo stesso una benedizione\maledizione, una sorta di prova di coraggio nel mantenere stabile quel terreno da noi protetto.
Le insidie purtroppo sono al di sopra delle nostre possibilità, la comparsa inattesa di un vampiro che ci intima di abbandonare il territorio, uno spirito dolore che intercorre vagando e lasciando dietro a sè disperazione e urla agonizzanti e uno spirito lussuria non tanto amichevole non sono mai buone notizie.
Ci mettiamo in cerca di informazioni, alla ricerca di una soluzione o anche di semplice aiuto, e una serie di vicessitudini ci porta in un luogo di ritrovo delle 'new entry' , giovani tribù con molta voglia di fare ma ancora troppo inesperte e deboli.. lì in quel ritrovo dopo una serie di presentazioni da parte di ogni tribù, si esplicitano le richieste e gli eventuali aiuti e sta alla buona volontà o all'interessamento di chi è disposto ad aiutare di accettare l'incarico.
Dopo un lungo conciliabolo il nostro gruppo è costretto momentaneamente ad abbandonare il territorio e ad unirsi a un altra giovane tribù.

Scritto da Manthys

venerdì 8 febbraio 2008

LR - Alla ricerca del Locus

Sono felice che i miei fratelli mi abbiano raggiunto a Denver.
Avevo nostalgia della famiglia.
Ormai è da qualche mese che sono qui, penso sia giunta l’ora di avere un nostro territorio.

Presa la decisione ci rechiamo nel palazzo di Rachel Snow per avere il suo benestare e per farci indicare un locus.
Dopo i soliti convenevoli ci viene indicato un canale di scolo in un piccolo parco vicino alla Little Raven, dove sembra si stia aprendo un locus.

Andiamo a fare un sopraluogo in macchina e decidiamo di rimandare la “ricerca” alla sera. Col favore del buio dovremmo dare meno nell’occhio.


Arrivati sul posto vediamo che c’è una scala che scende nelle fognature. Dovrebbe essere lì.
Scendiamo e iniziamo a cercarlo.
Guidati dall’istinto lupesco ci inoltriamo nei cunicoli delle fogne.
A un certo punto arriviamo di fronte a una specie di barricata/diga fatta di assi messe lì quasi a caso. Al di la dell’ostacolo percepiamo qualcosa: il potere del locus.

Mattias va avanti e si arrampica sopra questa barricata.

Quello che accade dopo è un parapiglia generale.
Una strana creatura, somigliante a un grosso ratto, si fa cadere dall’alto addosso a mattias mentre un’altra lo colpisce dal basso con una spranga di ferro.

Subito io e Tyler ci precipitiamo per dargli una mano.

Dopo qualche minuto ne usciamo vincitori. Le due creature giacciono a terra esanimi.

Ma… un momento… sono i corpi di due bambini…

Anche noi siamo malconci quindi decidiamo di tornare a casa, leccarci le ferite e tornare il giorno dopo.

La notte di riposo ci rimette in sesto.
Cerchiamo di capire cosa fossero quelle creature e la sola spiegazione logica è che siano delle schiere di ratti.

Dobbiamo conquistare il Locus. Decidiamo di prendere dell’attrezzatura nella speranza che possa esserci d’aiuto e, col calare delle tenebre, siamo nuovamente nel parco.

Adesso la strada la conosciamo e procediamo senza intoppi.

Arriviamo in una grossa stanza circolare e, al centro, si apre un cunicolo che scende in profondità.
Ora il potere del locus è ancora più chiaro. E’ lì sotto.

Ci affacciamo al bordo del cunicolo e, al di sotto, vediamo una sessantina di creature simili a quelle che ci avevano attaccato la sera prima. Stanno mangiando… carogne forse umane.

Ma non è comportamento da schiere…

Nemmeno il tempo di far mente locale e sento partire un colpo di pistola.
Vedo Mattias che ha sparato a una creatura che arrivava nel corridoio trascinando il corpo di un uomo moribondo.
Cazzarola forse potevamo farlo fuori senza farci notare

“Mattias non potevi…”
Non riesco a finire la frase e subito una trentina di creature balzano fuori da sotto e simao di nuovo nella mischia.

Questa volta è molto più dura, sono in tanti.
Ma, se pure con qualche difficoltà, anche stavolta abbiamo ragione di queste dannate creature.

Ancora più malconci della sera prima ce me torniamo a casa con un pensiero in mente “Come faremo a conquistare il nostro Locus?”

Scritto da Mercurio2007

giovedì 7 febbraio 2008

Arcer - Crollo della copertura

Arcer e i due escono dal locale notturno.
Tutto il resto della notte la passano girando tra locali, luoghi malfamati e parchi pubblici.
C'è qualcosa che non va, Arcer sta cercando qualccosa, ma Rey e Jack non capiscono cosa.
Come mai non si preoccupa di essere stato scoperto dallo spacciatore?
Se raccontasse tutto ai suoi soci in affari?
Il telefono da Arcer squilla.
Una voce dal microfono parla metallica.
Arcer risponde in francese, con un tono irritato.
Mette giù, si siede su una panchina e si accende una sigaretta.
"E' andato. Dobbiamo andarcene da qui."
"Andato? chi?"
"Lo spacciatore, l'hanno fatto fuori, la copertura era saltata."
Jack e Rey si sentono in colpa.
"Scusa, noi non..."
"Lascia stare, andiamo via."
"Cercavamo lui vero?"
"Si, ma non lo abbiamo trovato abbastanza in fretta, ah parlato, lo hanno punito per la cazzata, adesso cercano me. E forse anche voi due."
"Dove andiamo?"
"Adesso dobbiamo sparire. Tornate a Denver. Dite a Theodore che lo raggiungerò fra una settimana."
I tre si salutano e ognuno torna sulla sua strada.

Arcer apre la porta di casa.
Guarda le foto sulle pareti.
Una donna e una bambina sorridono contro lo sfondo del mare.
"Marie."
Prende una bottiglia da un'armadio e ne butta giù un sorso, poi ci ripensa e ne butta giù altri due.
Si siede sul divano.
Un calcio al tavolino lo manda a terra.
Fottuto Theodore, che vuoi da me ancora?
Poi il mondo di Arcer annega nell'alcol.

La serratura della porta esplode colpita da un colpo di pistola.
Un uomo vestito di nero entra nella stanza e guarda Arcer a terra, ubriaco.
L'uomo gli sferra un calcio in faccia, poi lo solleva da terra.
Arcer non si muove, l'alcol lo ha steso del tutto.
Impreca in francese e gli punta la pistola alla testa.
Sul viso dell'uomo in nero si dipinge un sorriso.
Butta Arcer sul divano, va in cucina e fa uscire gas da tutti i fuochi, poi esce chiudendo la porta.

Al mattino la polizia troverà un appartamento in pezzi.
L'appartamento posseduto da Philippe Arcer.

martedì 5 febbraio 2008

Rey e Jack - L'uomo chiamato Stern

Arcer spegne la cicca della sigaretta nel posacenere al centro del tavolino e prosegue:
"Quello che voglio dire è che siete così per un motivo, un piano. Nulla accade per caso. Quando stavo con Theodore ci è apparso molto chiaro."
"Quando stavi con lui?" chiede Jack mentre con lo sguardo segue le ballerine che agitano i fianchi sul palcoscenico.
"Bhe, saranno stati dieci anni fa. In svizzera."
"Svizzera? in mezzo al cioccolato?" sorride Rey
"Non so, noi stavamo in mezzo agli orologi."
Orologi? Jack rabbrividisce
"In che senso orologi?" chiede poi facendo finta di nulla
"Nel senso che vivevamo in un museo degli orologi."
Rey e Jack si guardano, nella loro mente torna l'orologio da taschino che Jack ha in tasca.
"Come mai eravate in svizzera?"
"Ci lavoravamo, ehm, usavamo i nostri poteri per fare favori ad un uomo."
"Qualcuno sapeva delle vostre capacità?"
"Si, ci ha fatto arrivare da lui proprio per le nostre abilità. Credo che in qualche modo lui avesse una comprensione maggiore di noi di queste cose."
"Anche lui era speciale?"
"Oh, Jack, non sai quanto."
Jack guarda Arcer stupito.
"Lui poteva fare cose incredibili, e vedergliele fare era impressionante. Lui era l'unico uomo al mondo che credo sapesse tutto delle sue abilità, e sapeva come usarle."
"Chi era?"
"Un uomo di nome Stern." risponde Arcer
Stern l'ho già sentito, ma non ricordo dove
"Eravamo in cinque, Theodore, io poi c'era una donna Marie, un arabo, non ci ha mai detto il suo nome, e un ragazzo, credo fosse il fratello di Marie."
"In cinque? e cosa facevate?"
"Uccidevamo i mostri."
Il gelo cade sui due ascoltatori.
"I... i mostri?"
"Si, gente che usa i suoi poteri per il male o esseri che non hanno neppure una parvenza di umano."
"E questo lo facevate per conto di Stern?"
"Si, eravamo la mano di dio."
"La mano di dio? perche di dio."
"Oh bhe, perche Stern era un dio."

Brian - Accidenti a loro

Il mattino seguente, fieri di aver catturato il Puma ed averlo fatto diventare il nostro totem, ci prepariamo per passare nel mondo delle ombre.
Dovremo incontrare il puma, il quale ci dirà quali vantaggi ci darà e, soprattutto, quali saranno i tabù da lui imposti.

Poco prima di passare nelle ombre ecco che si presenta Dean con qualcosa in mano.....
Cosa sarà mai....
Ah, ecco cos'e'!
Sarà quasi un chilo di droga purissima....
Varrà tantissimo sul mercato. Questo ci permetterà di aprire un'attività legale tutta nostra.

Toumas la nasconde in un posto sicuro in casa.
Al nostro ritorno andremo a venderla.

Nel mondo delle ombre incontriamo il puma, il quale ci spiega i vantaggi da lui accordatici e i nostri tabù.
Non sembrano granche' difficili da rispettare.

Una volta ritornati nel mondo reale creiamo un piccolo altare dedicato al nostro totem "il puma" e gli rendiamo onore come lui ci ha chiesto.

ORRORE!!!!!!
La droga e' scomparsa!
Ma chi cazzo sarà mai stato!
Toumas, non sarà stato quel poco di buono di tuo fratello?
Purtroppo il nostro olfatto canino non mente. E' proprio stato il fratello di Toumas.
Ladro e drogato del cazzo!!

Segiamo le tracce dell'odore finche' capitiamo in un vecchio palazzo disabitato e fatiscente.
Lì c'e' il fratello di Toumas.....
Non da solo purtroppo.
C'e' qualcuno con lui...
sembra averci notato.... eppure siamo stati molto silenziosi....

Vampiri..
Ecco chi sono.
Hanno rubato la nostra roba...
Hanno drogato quel cretino del fratello di Toumas.
Chissà perche' l'hanno fatto.

Brutti bastardi .
(e nel frattempo volano calci e pugni al fratello di Toumas .... )

Scritto da pippolomazzo-fra

venerdì 1 febbraio 2008

Rey - Realtà e Sogno

Rey, Jack e Arcer entrano nel cimitero Père Lachaise di Parigi.
Arcer li guida ad una tomba, sulla lapide c'è la scritta Pauline Lillie Arcer 1987-1998.
"Mia figlia" dice Arcer
Rey lo guarda.
Arcer potrà avere al massimo trent'anni, forse trentacinque portati bene, non è possibile che sia il padre.
Cosa ci nascondi Arcer?
"Avrei potuto salvarla, se non fossi stato così."
Jack lo guarda e non capisce.
"Aveva bisogno di un trapianto di midollo, non trovavano donatori. Il mio sarebbe andato bene, ma non ho potuto."
Jack vede nei suoi occhi il dolore, poi accade qualcosa.
Attorno alla figura di Arcer appare un'alone di un mistrioso colore scuro, come un'ombra che incombe su di lui.
"Che succede - dice - cos'hai attorno?"
"Io? Nulla.."
Jack si gira verso Rey e anche lui ha la faccia stupita.
"No, nulla scusate." Jack sbatte un paio di volte gli occhi e lentamente l'ombra svanisce.
"Ma questo che ha a che fare con la mia capacità?"
"Se davvero puoi vedere i sogni, prima a poi inizierai a vederli anche da sveglio, come se fossero allucinazioni. Non potrai più ricordare quali sono i ricordi reali e quali quelli sognati, anzi forse è già così."
Rey ha una faccia preoccupata.
"Prima a poi non saprai più discernere la realtà dal sogno."

martedì 29 gennaio 2008

Arcer - Lo scopo di Theodore

Arcer ascolta quello che i due hanno da dire.
Dopo alcuni minuti di spiegazione Arcer alza la mano e ferma Rey.
"Si, ok, vedo che non volete dirmi la verita."
Rey prova a ribattere ma Arcer lo zittisce
"Ci sono abituato, non siete i primi e non sarete gli ultimi a mentirmi."
Arcer sia alza ed va verso il bancone, dice qualcosa a Camille, poi torna da Rey e Jack.
"Vedete, Teddy mi manda a volte gente come voi, inesperti direi, perchè io gli spieghi alcune cose. Teddy è bravo, ma non ha mai avuto pazienza."
"Ci ha detto - si intromette Jack - che sono dieci anni che non vi vedete."
"E' vero, ma a volte manda i nuovi qui a Parigi, a cercarmi. Di solito mi trovano e gli spiego come va il mondo."
"E se non ti trovano?" chiede Rey
Arcer sorride e non fa caso alla domanda.
"Voi credete di essere speciali? Credete che avere dei poteri speciali sia figo, roba da super-eroi? Bhe non è così, nel caso migliore essere specili ci rende solitari e misantropi, come me o Theodore, nel caso peggiore ci rende folli e esaltati."
"Noi non siamo esaltati!" risponde Rey
"Ah no? perchè inseguire nella folla un tizio con la pistola in mano non è da esaltati?"
Rey abbassa la tesata e non risponde.
"Io vi posso dire che le vostre idee sono sbagliate, credete di potere controllare quello che siete? Bhe non è così. I nostri poteri non sono dotati di interruttore, non si controllano e non si spengono o accendono. Ci sono. Punto. E ve ne dovreste fare una ragione."
"Ma, Theodore riesce a controllare le cose che fa..." interviene Jack.
"Non avete capito nulla di Theodore, ma avrete tempo per capire. La nostra priorità adesso è capire chi siete."
"Io sono Jack Ghilmoure e..."
"Cazzo amico, non il nome, chi sei dentro, cosa sai fare."
"Io non so fare nulla. Cioè in passato ero in grado di capire tutte le lingue e di proiettare i miei pensieri, ma adesso non so fare niente."
"Strano, e tu?"
"Io vedo le persone nei sogni e credo di potere interagire con loro o con il sogno stesso. Già a Boston mi era capitato."
"Bene, abbiamo un punto di partenza."
Arcer finisce il bicchiere e si alza.
"E tu, cosa sai fare?" chiede Jack
"Io?" sorride
"Si, che cosa fai di speciale?"
Arcer butta una banconota sul tavolo, poi risponde alla domanda.

sabato 26 gennaio 2008

Rey e Jack - La lettera di Theodore

Nel vicolo Rey e Jack guardano il distintivo che Arcer punta verso di loro.
Arcer punta la pistola nella loro direzione e ripete la domanda:
"Chi siete voi due?"
Il suo accento francese fa suonare strane le parole della frase, e il suo tono rabbioso amplifica l'effetto.
"Rey e Jack - dice Jack - non so chi fosse l'uomo che inseguivi, non sapevamo che tu fossi..."
"Un polizziotto - lo interrompe Ray - ci manda Theodore."
Sul volto di Arcer si dipinge un espressione stupita.
"Theodore..."
"Si ci ha dato un busta - dice Jack - per te e..."
"Come mi avete trovato?" Arcer mette via la pistola.
"Ti ho visto in sogno" dice Rey
"In sogno? Cosa siete?"
"Siamo uomini, lavoriamo per Theodore - risponde Jack mentre si alza da terra - non volevamo crarti problemi, solo ti abbiamo visto fuggire e temevamo che..."
"Non servono giustificazioni. La busta?" Arcer allunga una mano verso di loro.
Rey estrae la busta dalla tasca della giacca e la passa a Arcer.
Jack guada Arcer, è vestito in borghese, forse è un investigatore.
La maglietta di Superman si nota appena, indossata sotto una camicia di lana sbottonata fino a metà e un giubbotto senza maniche.
Ha un aspetto trasandato e la barba non curata lo fa sembrare tutt'altro che un polizziotto.
Lavora in incognito, forse è un inflitrato, cazzo gli abbiamo fatto giocare la copertura.
Arcer apre la busta e sfila un biglietto di colore rosso spento.
Lo legge in pochi secondi poi se lo infila in tasca dei calzoni e butta la busta in un cassone di metallo.
"Seguitemi, dobbiamo parlare."
Rey e Jack lo seguno e Arcer li guida in un vecchio locale pieno di fumo e con le luci basse.
Una donna sui cinquanta va verso di loro.
"Philippe, qual buon vento?" dice in francese.
"Non è mai buono il vento Camille, ci porti da bere?"
Camille si avvicina ad Arcer e gli sussura in un orecchio.
"Sono sbirri? Sei nei guai, se vuoi..."
Arcer la interrompe con un gesto della mano.
"Tutto ok - sussurra - portaci solo da bere."
Camille si allontana e Arcer si sporge verso i due:
"Non sanno nulla... di quello intendo. Niente cazzate ok?"
I due fanno un cenno si assenso col capo.
"Adesso raccontatemi come avete conosciuto Teddy."
Jack sorride.
Teddy, gli da un immagine da orsacchiotto.
"E' un storia lunga." dice Rey.
"Ho tempo, inizia."
E Rey inizia a raccontare una storia che parla di Theodore, ma non dei Lupi e del mostro dentro Jack.

venerdì 25 gennaio 2008

Rey e Jack - Arcer

Jack osserva la folla con attenzione, cerca di notare l'uomo con la maglietta di superman.
Dopo pochi secondi lo nota, si muove con circospezione, tenendo d'occhio tutto attorno.
Jack da un colpo di gomito sul braccio di Rey e glielo indica con la testa.
"Dove?" chiede Rey
"La, cazzo non lo vedi, sotto la torre!"
"Jack, che dici? siamo a 400 metri dalla torre ed è pieno di gente! Come lo posso vedere."
Jack ci rimane male, lui l0 nota perfettamente.
"Seugimi cieco!"
I due si muovono tra la folla, giunti a pochi metri da Arcer quello si gira nella loro direzione.
Rey e Jack si fermano, facendo finta di guardare la torre.
Senza preavviso Arcer cominci a correre nella direzione opposta a quella di Jack e Rey.
"Corri Jack!" grida Rey e i due iniziano a inseguirlo.
Arcer si muove veloce tra la folla e infila la mano dietro la schiena.
"Ha una pistola!" grida Jack.
Rey corre più veloce e mentre Arcer si infila in un vicolo lui spicca un salto e lo placca.
Arcer e Rey rotolano per qualche metro.
Jack svolta l'angolo del vicolo e li vede a terra.
Arcer si alza e punta la pistola verso i due urlando qualcosa in francese.
Jack si immobilizza e grida a Rey di stare a terra.
In fondo al vicolo un ombra in fuga svolta l'angolo.
"Siete inglesi - girda Arcer in inglese - dannati figli di puttana che cazzo volete! Siete sui complici?"
I due si guadano stupiti.
"Rispondete cazzo o vi sparo!"
"Di chi?" chiede Rey
"Di quel bastardo spacciatore di merda!" Arcer estrae un distintivo.
"Cazzo" dice Rey e guarda Jack

mercoledì 23 gennaio 2008

Rey - Visioni

Jack e Rey dormono nei loro letti a Parigi.
L'aereo è atterrato poco più di cinque ore fa, e il fuso orario li ha buttati a terra.
Da quando sono arrivati la testa di Rey sembra piena di spilli.

Rey si sveglia, è sdraiato in una aiuola degli Champs-Elysées.
In lontananza una campana suona undici rintocchi.
Il cielo è nero e minaccia pioggia.
Rey si alza e si guarda attorno, una marea di persone gira attorno a lui, ma nessuno lo guarda.
I colori delle persone sono sbiaditi, come se fossero dei fantasmi.
Poi dalla folla emerge un uomo, lui non ha i colori sbiaditi.
Indossa una maglietta di superman, scolorita e piena di buchi.
Rey lo osserva, non ha dubbi è Arcer.

Si sveglia di colpo, è nella sua stanza, con Jack.
"Jack - lo scuote - so dove trovare Archer!"
Sono le dieci di mattina e il cielo si sta annuvolando.
"Dobbiamo andare agli
Champs-Elysées, per le undici!"
"Che diavolo... - si sfrega gli occchi - Cosa? Sai dov'è?"
"Vestiti, per strada ti spiego, non abbiamo tempo!"

Una lontana campana suona undici rintocchi e Jack e Rey guardano la folla, attendendo Arcer.

Brian - Il Totem

Serata importante quella appena passata al bar di Maxwell.
Tutta sera a discutere su quale lavoro fare per sbarcare il lunario e, nel contempo, ad avere tempo libero a sufficienza.
C'e' chi vuole fare il meccanico, chi aprire un negozio di fumetti e chi un sexy shop ... vabbe', andremo a cercare un po' di opportunità di lavoro e costi su Internet e decideremo nei prossimi giorni.

Sì, decideremo più avanti perche' domani e' un giorno troppo importante...
Il Totem, dobbiamo avere un Totem!

Il giovane branco di High Hopes deve riuscire a portare a termine una prova che il Puma, visto nel mondo delle ombre, ci dirà di fare.

Il mattino successivo, dopo aver distrutto alcuni insignificanti ragnetti che cercavano di chiudere il nostro locus, incontriamo il Puma....
La prova consisterà nel riuscire a catturarlo.....
Un flash nella mente ci fa capire che il posto prescelto per la caccia il territorio dei Fieri figli della Montagna.

Io e Toumas partiamo alla volta del loro territorio mentre il valoroso Dean resterà a guardia del nostro territorio.

La ricerca del Puma e' perigliosa e irta di difficoltà....
Il mondo delle ombre ci presenta prove di inaudita severità: scalate, salti nel vuoto sopra torrenti di lava, corridoi più bui del nero ....
Ma alla fine la prova e' superata....
Il Puma sarà il nostro Totem!

Il primo grande successo per il giovane branco di High Hopes!

Scritto da pippolomazzo-fra

lunedì 21 gennaio 2008

L'enoteca Little Raven

Se andate a Denver e vi trovate a passeggiare sulla Little Raven, non potete mancare di entrare nell'omonima enoteca.
Sembra una normale enoteca ad un primo sguardo, se non fosse per un brivido di inquietudine che vi sale lungo la schiena.
Sugli scaffali compeggiano bottiglie delle migliori marche e dietro al bancone siede un ragazzotto, che risponde al nome di Mat, che vi sorride.
Passeggiando tra i ripiani non si può fare a meno di notare la precisa scelta delle luci, che lascia zone di luci e ombre così armoniche che si crede di essere in un luogo di culto.
Tutto sembra così perfetto, ma se ci entrate verso sera non potrete non notare i tre uomini nerboruti che siedono all'ultimo tavolo circolare, proprio vicino alle scale della cantina.
Il ragazzo si rivolge a loro con rispetto e li chiama Jason, Tyler e Mathias.
Se vi capita di passare sulla Little Raven non potete perdere l'occasione di conoscerli, se lo fate, non potrete mai dire in giro di avere conosciuto i proprietari dell'omonima enoteca.
Cosa c'è di così speciale vi chiederete?
Nulla, a parte il fatto che sono tre Lupi Mannari.

venerdì 18 gennaio 2008

Rey e Jack - Lasciare il passato

E' solo un vago brusio di fondo nei pensieri di Rey e Jack, ma è come se qualcuno li stesse salutando.
Entrambi si fermano, per concentrarsi su quel pensiero fugace.
Harry
Qualcosa gli dice che Harry è sparito.
Non sanno cosa, è irrazionale, ma è una certezza.
Harry non c'è più.
Rey ripensa alla prima volta che Harry lo ha incorciato, in casa dei suoi nonni.
Per la prima volta Rey, che a quel tempo si chiamava Daniel, vide la magia.
Jack, lui Harry non lo ha conosciuto molto, ma le poche volte che lo ha visto gli ha sempre dato un impressione di potenza e fugacità.
Adesso qualcosa dice ai due che non lo rivedranno più.

Davanti al palazzo di Theodore i due si riprendono dai loro pensieri.
L'uomo all'ingresso chiede cose desiderino e loro esprimono la volontà di vedere Theodore.

L'ufficio di Theodore è un miscuglio di Etnico e Hi-Tech, l'ufficio di uno che il mondo lo ha visto.
"Non vi aspettavo. E' una resa incondizionata o avete qualche folle idea?"
Theodore ha una punta di sofferenza nella voce, le ustioni forse bruciano più del previsto.
"Siamo venuti ad avvertirti che corri un pericolo."
I due raccontano tutto e Theodore li ascolta scettico.

Nella città grigia l'altro osserva la battaglia tra Harry e Jack.

Theodore ha una proposta per Rey e Jack.
"Mi avete fatto perdere uomini e tempo, adesso vi voglio dare la possibilità di ripagarmi, e mi dimenticherò di quello che mi avete fatto. Lavorate per me."
I due sono stupiti, questo non se lo aspettavano.
"So che non siete persone comuni, come non lo sono io, quindi invece di sprecare il vostro talento eliminandovi ho deciso di indirizzarlo in scopi utili."
Rey e Jack si guardano.
Non hanno molte scelte.
L'unico che sembrava aiutarli è scomparso, Stephen li ha lasciati, Dean, Toumas e Brian li hanno abbandonati, e in giro c'è un sosia di Jack che può farli a pezzi.

Mentre escono dal palazzo sentono che non hanno fatto un grosso errore ad andare li, quello che Theodore ha spiegato loro sembra sensato.
Forse Theodore non è il male.
Jack guarda i due biglietti aerei che ha in mano e chiede a Rey:
"Come lo troveremo?"
"Non lo so, l'unica cosa che so è che è a Parigi e che si chiama Arcer"

giovedì 17 gennaio 2008

Harry e Jack - Faccia a faccia

Il palazzo di vetro è a pochi metri dalla strada da cui emerge la spettrale figura che una volta era Jack.
Harry seduto su una panchina nel parco vicino al palazzo lo vede passare.
Jack
La voce nella sua mente lo turba.
Chi sei?
Risponde mentalmente Jack
"Sono qui." grida Harry e si alza in piedi.
Jack cammina lento verso di lui e sorride.
"Harry, quanto tempo."
"Troppo poco."
"Che faccia seria hai."
Vuoi sfidarmi? gli grida Jack nella mente.
"Voglio che tu te ne vada. Theodore non centra nulla."
"Non centra nulla? Come osi insultarmi!"
"Se gli fai del male, la pagheranno tutti, anche chi non centra!"
Me ne fotto!
"Allora si, ti voglio sfidare." dice Harry.
Harry sente un dolore lancinante al braccio destro, come se le ossa andassero in frantumi.
Urla.
"Non puoi neppure pensare di sfidarmi, ti posso fare a pezzi senza nemmeno toccarti."
"Ma non vincerai."
Jack ride, poi si concentra e scaglia Harry contro un albero.
"Non mi puoi sfuggire, anche se sei potente per gli umani, io non sono un umano. Anche io sfuggo alle leggi del tempo e dello spazio, non mi puoi sfuggire ne puoi evitare che io ti colpisca."
Harry si rialza da terra.
La creatura che posside il corpo di Jack e troppo forte per lui, ma forse non è troppo forte per l'altro.
Forse l'altro può sconfiggerla.
Con un estremo sforza di volontà allunga la mano e la tocca sul petto, poi entrambi svaniscono.

La città grigia è enorme e torreggiante.
Harry l'ha scelta come suo mausoleo.

Stephen - Uscita di Scena

Non ce la faccio, non riesco a farmene una ragione.
Le cose stanno diventando di giorno in giorno più grosse, sono fuori controllo, parliamo di cose che vanno oltre il reale, il mondo, la vita.
Me ne voglio tirare fuori, sto rischiando troppo e sto mettendo in pericolo anche la vita delle persone che mi stanno attorno.


"Me ne vado."
"Addio."

Dopo un paio di strette di mano (una delle quali non dimenticherò mai) saluto tutti augurandogli buona fortuna e augurandomi di non incontrarli mai più.

Mi rifarò una vita.
Non posso cancellare il passato ma posso affrontare il futuro senza i fantasmi del passato.

Così, mentre Jack e Rey lo guardano con occhi stupiti, Stephen esce di scena.

Scritto da Pontazza

venerdì 11 gennaio 2008

Dean - Il tesoro

Il branco..l'importanza del branco..
Proteggere.
Abbiamo abbandonato i nostri compagni nelle mani dell'avverso fato, ma non sono Lupi, non ho dovere su di loro.
Thoumas e Brian hanno la priorità, e anche se non mi aggrada l'idea, sono la mia famiglia.
Ci viene affidata una missione, importante per imparare i nostri poteri celati all'interno di quel guscio umano.
Per far ciò il mondo degli spiriti è la soluzione.
Laggiù la visione degli oggetti era distorta come se il Grande pittore lassù nella notte avesse dimenticato di dipingere i contorni del mondo.
E spiriti.
Di ogni forma e potere, gli abitandi di quel luogo, fuochi fatui perenni che insediano luoghi, cose, animali e umani del nostro mondo.
Fu una notte lunga.
Non mi aspettavo accoglienze calorose, ma al di là di ogni mio dubbio mi trovavo a intraprendere il mio primo viaggio con a fianco uno spirito dalle sembianze di un Puma tutt'altro che ostile.
Pericolo.
La prima impressione fu paura oltre ogni limite. Il bosco sfumava in un luogo di Terrore, il lato oscuro dell'oscurità stessa.Creature gigantesche, lupi mannari nel loro stato più letale, ma diversi, incontrollabili, potenti come un uragano infernale e letali come la morte stessa.
Il nostro breve viaggio verso la meta designata viene interrotta da nostri coetanei che ci invitano di andarcene..'Per questa notte il bosco non è un posto sicuro..'
Colgo l'ironia.
La sera stessa nel nostro piccolo accampamento i fantasmi del passato tornano puntuali,per ghermire, e attanagliarci coi loro artigli invisibili. Ci troviamo di fronte loro. I nostri incubi.Quello che ci ha spinto ad arrivare fin qui, loro e la Disperazione.
Ha l'odore di Sam, i mio capo. Ma SOLO l'odore.
Lo affronto.
Distendo i muscoli lasciandoli immobili e rilassati come pianeti appena nati da un'esplosione cosmica.
E' malvagio,e troppo forte per combatterlo. Vuole ciò che io possiedo. Ciò a cui tengo più della mia vita.
Rifiuto.
Quando mi tocca il brivido che provo è identico al rotolarsi in una miriade di schegge di ghiaccio, mi fa rivivere momenti dolorosi, mi fa CAPIRE.
Nonostante ciò sorrido.Non può avere il mio Tesoro. La mia volontà è troppo forte e non può ottenerlo senza il mio consenso. Se ne và come era venuto..dal nulla, come un brutto sogno che mi rincorre incalzante e che scompare quando riapro gli occhi..ma lascia un forte battito di cuore e sudore come per avvisarmi che il ritorno sarà imminente..
Fu una notte lunga..molto lunga.

Scritto da Manthys

mercoledì 9 gennaio 2008

Hugh - Il destino e la luna

La luna è alta nel cielo

Hugh la gurda e sente ululare...

Non è lontano

Si gira chiude la porta del capanno e va oltre...

Hugh corre nei campi dell'ombra
Come tutto sembra piccolo...

Eheheheh
Potrebbero essere le mie prede


Un altro scontro epocale nella foresta d'ombra...

"Lasciali stare" dice l'altro
"E perchè mai?" risponde Hugh
"Non sono prede per te" contiuna l'altro sempre più adirato
"eheheh, tu arrabbiato?!?! Ma piantala, tu non hai emozioni..." sogghigna Hugh
"Non cambiare discorso, per loro c'è un progetto più grande. Madre Luna ha scelto un destino importante." dice ora atono l'altro
"Lascia in cielo la Luna. Lo sappiamo benissimo entrambi. Noi siamo artefici di noi stessi, solo che non tutti ne siamo consci" dice Hugh alzandosi "e ricordati, potresti farti male..." anche se sa che non è così gli è sempre piaciuto bullarsi della sua forza. Sa che l'altro è forte, forse più forte.
"E ora dove vai?" chiede l'altro...
Hugh alza gli occhi alla luna, annusa l'aria, sorride:
"A caccia!!"

Harry - Il risveglio di Jack

L'altro si accende una nuova sigaretta e si siede su una panchina, con i piedi sul piano d'appoggio e le cosce sulla sommità dello schienale.
Harry apre gli occhi, ridestato dell'acre odore del fumo.
"Così alla fine si è svegliato." dice Harry
"Già - sbuffa un anello di fumo - pare di si."
"Sai che ciò è male?"
Harry si volta verso l'altro e lo fissa negli occhi.
"Male? Chiami male questo? Sai come lo chiamo io?" ringhia l'altro
"Come?"
"Hai mai notato quanto male c'è in giro? Hai mai visto come gli uomini ogni giorno fanno a pezzi il loro mondo? Hai mi presagito la fine?"
"Ogni giorno" risponde Harry
"Bhe, Anche io"
L'altro si alza, in piedi sulla panchina e guarda lontano.
Getta a terra la sigaretta, mezza fumata e mezza no, come un pensiero incompiuto.
"Come la chiami?" incalza Harry
"Io vedo le cose che verranno, vedo la fine della tua vita, Harry."
"Anche io."
"Combatterai contro di lui?" chiede l'altro con una punta di paura nella voce.
"Si" risponde Harry
"Così morirai."
"Lo so, l'ho visto."
"Ma allora perche lo fai?"
Harry ride, con quella risata di sui solo i bambini sono capaci.
Cammina lento veso la panchina, si solleva a fianco dell'altro.
"Hai detto che vedi il male in giro, hai detto che gli uomini fanno a pezzi il loro mondo ogni giorno. Bhe, io non sono un uomo, per questo lo faccio."
L'altro guarda Harry, poi si siede di nuovo ed Harry lo copia.
"Vorrei fumare" dice Harry.
L'altro estrae il pacchetto e col pollice fa saltare fuori l'ultima sigaretta.
"E' l'ultima." dice
"Si, non ne avrai più bisogno."
L'altro guarda ancora nel tempo e vede che per lui non ci sarà un nuovo tramonto.
"Ho paura." dice mentre passa la sigaretta a Harry
"Anche io - risponde Harry - anche io."

Rotture

Nell'oscurità della mente di Jack appare una luce.
La luce brilla rossa e viva, come un fuoco.

Lasciami uscire

Jack cammina lungo la strada e guarda l'altro se stesso, al suo fianco.

Lasciami uscire
Chi sei?
si chiede Jack nella mente
Sono la tua unica salvezza, sono il potere che hai perduto

Jack si ferma un'attimo, il dolore alla testa brucia.
Stringe i denti per resistere al dolore, si concentra sui suoi ricordi, ma li vede sfumare

Dove va la mia vita?
Via Jack, non è più tua, tu sei l'altro
L'altro chi?
Quello che ti cammina a fianco.
Questo corpo è mio, la mente è mia...
Questo corpo lo prendo io.

"No, non voglio" sussurra Jack
Rey e Jack lo guardano.
"Cosa c'è che non va?" chiede Rey
"Niente, solo..."

Lasciami uscire e sarai salvo, niente più tradimenti, niente più dolore.
Solo il caldo potere e la salvezza.
Sai un dio.

Rey batte una pacca sulla spalla di Jack.

Vedi? se ne va ancora e tu sei solo e debole.
Theodore ti troverà e ti ucciderà.
E poi la farà pagare ai tuoi nonni, moriranno, come hanno fatto i tuoi genitori.
E tu non potrei fare nulla... sei debole...
Solo io posso salvarti!
Lasciami Uscire

Jack sente qualcosa rompersi dentro.

Va bene, esci.

Quello che un tempo era Jack sorride e blocca il braccio a Rey.
Poi sente il potere scorrere dentro di lui,lo sente ribollire, vuole uscire fuori.
Vuole provarlo, è una sensazione incredibile.

Deve essere così essere Dio
Si amico, è proprio così.

Rey - La verità su Jack

Ancora una volta Harry. Salta sempre fuori nei momenti più improbabili.
Adesso dobbiamo pensare al corpo di Jack. Poi parleremo con lui...


"Idakar, è morto... non c'è più nulla da fare. Cerchiamo almeno di dargli degna sepoltura."

...ma chi è quel tipo... un momento ma è Jack!!! Ci sono 2 Jack!!!!

Il corpo del Jack che abbiamo tra le mani ha un sussulto, un colpo di tosse... ed è in piedi!

Ma che cazzo succede???
L'unico a non esserne sorpreso è Harry.
La solo cosa che dice è che è strano che siano 7778 e non 7777 come doveva essere.

Poi cominciano a raccontare una strana storia. Parlano di una città grigia, di una creatura eterna che ha donato 10 anni dei suoi a Jack perché lui le recuperasse un oggetto. In cambio di questo favore lei gli avrebbe dato altri 50 anni di vita.

Mentre descrive l'oggetto mi balena nella mente un immagina... ma certo è lo strano cubo che possedeva Toumas... il barista sfigato di quella topaia a New Home... il bastardo che per 2 volte mi ha sparato nelle gambe e per di più senzamotivo...

Il racconto di Jack prosegue...
Poi Harry dice che l'orologio è la chiave di tutto. Che l'orologio può contrastare il potere di Theodore.

Jaks si guardano stupiti... a quanto pare hanno perso i loro poteri... e anche Idakar.
Qualcuno ipotizza che per riavere i poteri dobbiamo recuperare l'orologio.
Harry dice solo che i 2 Jack non dovevano incontrarsi e che è a causa di questo che tutti noi abbiamo perso i poteri.

Come un alito di vento in una calda giornata Harry sparisce e così ci ritroviamo noi 4... e non sappiamo cosa fare.

Mentre si discute sul dove andare a trascorrere la notte, come per magia, la casa torna integra!
L'edificio che fino a una attimo prima era distrutto dalle fiamme si ergeva nuovamente in tutto il suo... fetore...

Decidiamo di entrare nella casa.

Qui delle strane creature ci bloccano. Non vogliono farci del male, vogliono solo tenerci lì.
Sembrano che percepiscano le nostre intenzioni, che ci leggono nella mente.

Mentre cerchiamo di capire come eluderle arriva il nuovo giorno e i raggi dell'alba spazzano via le creature come l'acqua fredda in faccia cancella i sogni...

Siamo ancora lì, sul prato, a decidere cosa fare.

Idakar, tanto per cambiare, decide di fuggire.

Io e i Jacks decidiamo di andare da Theodore per recuperare l'orologio.

Mentre camminiamo, per due volte, mi sento chiamare ma... non c'è nessuno. Qualcuno sta cercando di comunicare con me mentalmente.
Poi, da un vicolo, mi arriva addosso una lattina. Ancora un volta nessuno.

Decidiamo di dividerci.
Io mi fermerò qui per capire chi mi sta cercando.

Fissiamo un luogo dove trovarci coi 2 Jack.

Al momento di salutarci, do una pacca sulle spalle ai due ma... che cazzo fai... uno dei due mi appoggia una mano sul petto e mi ritrovo col culo perterra, con un gran dolore al torace a 50 metri di distanza.

Ho una strana sensazione... dentro di me qualcosa si è spezzato e non sono le mie costole. E' qualcosa di intimo, è un pò come quando finisce un amore...
Sento come un vuoto.
Un vuoto dentro.

Scritto da Mercurio2007

lunedì 7 gennaio 2008

Harry - Guide e Destini

L'altro tira un'altra boccata di fumo, poi fa due passi verso l'incandio.
"Dove vai?" chiede Harry
"Da loro." risponde e butta a terra la cicca.
La calpesta, poi procede.
"Che gli dirai?" incalza Harry
"Quello che devono sapere."
"Così faranno ciò che tu vuoi, non ciò che sentono."
"E non lo hanno sempre fatto? Non li ho sempre guidati?"
"Hanno un diverso destino"
"Io decido il loro destino." l'altro guarda Harry, con occhi cattivi.
"Tu non sei Dio."
"Ma ci vado molto vicino."
Harry ride, sa che l'altro è molto forte, forse più di lui.
"Fa cio chè vuoi."
"L'ho sempre fatto, e non ti ho mai chiesto nulla."
L'altro cammina verso i tre, si ferma sotto un lampione.
Li osserva.
Come sono sperduti, senza poteri, con grandi nemici.
Persi.
"Non sarete mai liberi" righia guardandoli
"Io decido il vostro destino, io sono la vostra guida."
Poi si volta Harry è sparito, è andato oltre.
Si concentra su Harry, sonda lo spazio e il tempo per cercarlo.
Lo trova.
"Che ci fai li?" si domanda
Poi i tre lo vedono e lui perde il contatto con Harry.
Si accende una sigaretta e sorride.

Jack - Due me

arrivo in stazione.... è notte, tra le mani stringo due pezzi d'argento che Pablo mi ha dato per tornare a casa.... prendo un biglietto per tornare, prendo un biglietto.....
la data..... è di alcun mesi prima di quando sono morto la prima volta.... sono tornato indietro ancora.... non mi stupisco..... ma mi balena in mente un pensiero, so cosa accadrà in futuro e so come fare per manipolare il futuro in modo che quanto deve accadere accada.... scene che ho visto e vissuto mi si palesano in mente..... il capanno, la voce che avevo sentito, i proiettili che si sono fermati a mezz'aria..... mio Dio ero stato io io, ero??? sono??? sarò io??? sarò io a fermarli, sarò io che parlerò nella mia mente.....o Dio....
quello che segue è facile immaginalo..... fermo i proiettili, mi parlo nella mente, e vedo una figura, un uomo che da fuoco al capnno, dalle sue mani fuoriesce del fuoco che brucia tutto e quell'uomo io lo conosco si è proprio lui, se pur più vecchio e proprio lui.......
tutto brucia, tutto il capanno brucia,non resto certo ha chiedermi il perche, anche perche lo so già.....

ora vedo la mia prima volta, so che non devo intervenire, so che non posso intervenire, tutto è iniziato da qui, tutti i miei poteri hanno avuto inizio con quello sparo....BANG.... un corpo inerme cade a terra, un corpo privo di vita cade al suolo, è il mio corpo che vedo cader al suolo, un jack del passato che cade al suolo, da li è iniziato il tutto....

sento una voce, mi chiama, mi volto, e stupito vedo una figura enorme che non vedevo da tempo, un gigante che mi aveva affidato un oggetto... l'orologio che viene caricato con il corpo di jack in machina, ecco dove lo perso.....
mi rimprovera di averlo perso.... ma rimprovera di non averlo custodito, mi rimprovera di aver perso l'oggetto che è in grado di fermare il potere di Theodore ... rabbrividisco al suono di quel nome.... guardo il gigante......sparito......
mi rimprovero di averlo perso e so che devo recuperarlo....
mi volto e come in un vortice quello che osservo cambia..... muta..... si trasforma......

Dove sono? cosa è questo che mi vortica attorno?
Pinnacoli alti chilometri, volte di metallo e vetro.
Un uomo, non è un uomo, sono io? non sono io?
Ha un occhio in fronte... ilterzo occhio.
Il suo volto è vecchio, è stanco, è malato.
Ha una catena che gli esce dalla schiena, solo che è spezzata.
Sorride, i suoi denti sono si metallo affilato, sono lame.
I suoi occhio sono tizzoni ardenti, sono fuochi che bruciano.
L'uomo mi guarda dentro, mi cerca nella mente, i ricordi, i pensieri.
"Sei me?" chiedo
"SEI ME?" urlo
L'uomo parla, la sua voce parla ogni lingua, contemporaneamente.
"Io sono la fine di tutto, sono il figlio che divora il padre, sono il futuro, sono dove non vedi oltre."
Poi si volta la, la catena spezzata sbatacchia.
Solleva la mano destra, regge un cubo di metallo dorato.
Poi diventa luce, e sparisce.

Ora sono sul prato davanti a una casa che brucia..... un incendio.... ove sono morto la seconda volta....... due uomini sorgono dalle lamiere e dai legni che ancora ardono...... trascinano un corpo privo di vita, privo di battito.... trascinano il mio corpo.... morto, lo depongono sul prato, non respira, mi avvicino,..... REY e IDAKAR, strabuzzan o gli occhi, 2 jack, uno morto senza battito e una in piedi davanti a loro........
CHOFFF choffff chofffff, tossisco, o meglio l'altro me tossisce, ma non era morto??? si sveglia..... e si alza.... ho di fronte a me me stesso che fino a un attimo fa non aveva battito....... un attimo..... un momento..... neanche io.... nemmeno io ho battito.........

Scritto da Jey86 e Myur

Jack - Rinascita

mi riprendo dopo non so quanto tempo.... ciondolo... sto ciondolando....
sono a dorso d'asino... e ciondolo, troppo debole per capire troppo caldo per volerlo fare..... mi lascio trasportare per un pò, intento osservo.... osservo....

vedo che chi conduce l'asino, è un ometto dall'aria pitoresca... sembra un messicano... un minatore giudicando i suoi utensili...

"Salve"... scendendo dall'asino....
mi risponde in messicano.... utile poter parlare tutte le ling......
un cazzo.... non reisco più..... non posso più.
solo l'inglese riesco ha pronunciare, solo la mia lingua....

il messicano mi parla ma non capisco, provo con l'inglese....
lui in una lingua mista tenta di rispondermi...
"salve, cosa fai qui?"
"mi sono perduto, facevo parte di una carovana e devo essermi perso"
mento, cosa posso dirgli.
mi guarda storto, intuisco la sua perplessità.
poi quasi assecondandomi mi fa altre domande, chi sono da dove vengo, perchè sono li.... rispondo...mento.....!!!

Qualche tempo dopo arriviamo ad una casupola, nel mentre ho fatto conoscenza con (non ricordo il nome), mi ha spiegato che è un minatore, e sta lavorando per poter finalmente coronare il suo sogno di sposare la sua amata....

Per un giorno resto con lui e in cambio di vitto e alloggio aiuto (..........) in miniera.... per ora non posso fare altro.....

oggi è successa una cosa strana, eravamo in miniera, e ad un tratto un crollo improvviso rischiava di stroncare la vita di Pablo, l'unica mia compagnia, l'unico che mi ha aiutato, l'unico al quale ora sono riconoscente.
e poi è successo.....
.. in un istante ho pensato, e la volta non è crollata.... la volta è rimasta su..... giusto il tempo perchè Pablo uscisse indenne dal crollo...
ora mi guarda ancora più dubbioso.
Ora mi fissa ancora incredulo delle cose che ho detto, ora mi fissa aspettando che gli dica, "si sono stato io a fermare il crollo, si io ti ho salvato, si io non ho permesso che tu oggi morissi...."
come faccio a dirglielo.....
nego il tutto.

Mi porta in un luogo strano, un canion, impossibile scendere....
mi dice che prima di fare il minatore, lui era un pastore, un uomo di fede, un uomo di DIO..... ma ora vuole sposarsi e coronare il suo sogno, o meglio fino ad oggi lo voleva, ma dopo il mio intervento non è più così sicuro, e inizia la discesa, scende in quella gola..... scende in quella trappola mortale, solo per recuperare il suo libro delle preghiere che qualche tempo prima aveva gettato proprio li.....
Pablo torna indietro, torma su non puoì frcela e poi sta scendendo la notte.....non mi ascolta, continua la sua discesa.... stupido pazzo.....
fisso il breviario.... vediamo se... lo rifaccio..... ricomincio a pensare, e penso proprio al breviario, lo penso muovere, e il breviario si muove.....in un attimo è nelle mie mani... o mio Dio questo è il mio nuovo potere? questo è quello che ora posso fare..... penso a Pablo penso che non deve più scendere, penso che pra può tornare su.... mi volto, lui mi fissa, come se lo avessi chimato, come se avessi invocatol sua presenza, come se il mio pensiero avesse toccato il suo e lui ora mi fissa.... lo esorto a risalire..... demorde dalla sua impresa, anche perche il breviario dice che è sparito e non lo vede più....

Rientriamo in casa, Pablo è sconsolato per aver perso tutto, per aver perso le sue speranze, per aver perso il suo libro..... non mi ascolta, si addormenta, io nel mentre soppeso il mio ritrovato.... penso a Pablo e scrivo una frase nella prima pagina. poi ad un tratto mi accorgo che mi sta fissando.....
Pablo mi sta fissando.... io ho pensato a lui e lui ora m sta fissando...
dove l'hai preso mi chiede..... indicando i suo breviario che tengo tra le mani.....
gli e lo porgo e :"ora è tornato da te, non chiedermi come, l'importante è che ora è tornato da te..... adesso sta a te decidere se tornare a fare il prete, o continuare a scavare per il tuo amore...."
si alza, mi dice che ora preghera, pregherà per me, pregherà per lui, pregherà per il suo amore e forse un giorno se Dio lo vorrà ci riincontreremo....esce e scompare nella notte....

Scritto da Jey86

domenica 6 gennaio 2008

Brian - Esperienze: la prima prova

Dopo aver corso a perdifiato attraverso boschi e radure, io e i miei 2 compagni di viaggio - Toumas e Dean - raggiungiamo l'agognata quercia.
Lì incontriamo uno quei saggi lupi appartenenti ai fieri figli della montagna, il quale mi invita a seguirlo .... pare ci sia qualcuno di molto potente che ha espresso il desiderio di parlarmi....

Mi indica una strada da seguire, la percorro e arrivo in una radura dove c' un casolare...
ecco il mio punto di arrivo.

L' incontro una persona che avevo visto mesi addietro, un amico di Dean.
Questa volta, però, ha un'aria diversa, più seria e meno stralunata e pazza della volta precedente.
Mi dice che mi insegnerà alcune cose, ma che dovrò seguire alcune regole, tra cui il non uscire la sera da questa capanna.

La prima prova che mi chiede di fare di recuperare un bastone in una grotta.
Raggiungo la grotta ma del bastone non v'e' traccia.
Concentrandomi però riesco a sentirlo, e' come se fosse nascosto in una dimensione parallela.
Raggiungo la quercia e, per la priuma volta nella mia vita, riesco a passare nel mondo degli spiriti.
Una sensazione stranissima.
Ci sono spiriti che aleggiano ovunque, alcuni piccoli, altri enormi e potenti (ad esempio lo spirito della notte che aleggia nel cielo).
Lì trovo un puma: mi osserva e non sembra ostile, mi affianca per tutto il viaggio dalla quercia fino alla caverna.

Il viaggio molto più lungo rispetto a quello fatto nel mondo reale.
Incontro anche due enormi lupi neri che lottano tra loro... il puma mi suggerisce di andarcene, lo ascolto, fiducioso del fatto che il puma mi sia amico.

Recupero il bastone, ritorno alla quercia e ripasso nel mondo reale.

Scritto da pippolomazzo-fra