giovedì 28 febbraio 2008

LR - Il locus e il suo guardiano

Il locus è sorvegliato...
qualcosa ci impedisce di raggiungerlo...
sopra di esso sembra che ci sia una casa, che sembra ormai disabitata...

la decisione è di provare ad entrare e indagare...
Mathias e Tuomas sono i più adatti...
Mathias e Tuomas entreranno nella casa e cercheranno di scoprire qualcosa...

Entrano...
Trovano che la casa è stata abbandonata da relativamente poco, cioè alcune settiane... trovano i documenti degli ultimi abitanti...
trovano, al piano di sopra, una delgi abitanti... morta... mezza mangiata...

scendono nel seminterrato...
Tuomas accende una luce... sente un puzzo di marcio...

Mathias spegne la luce e accende la torcia della pistola...
una porta socchiusa sta di fronte a loro...
dall'altra parte pezzi di corpi umani... un uomo che affanosamente geme in un inteminabile agonia...
il puzzo è insopportabile...
Tuomas e Mathias continuano oltre la porta...
c'è un'altra porta...
la oltrepassano...
ora sono in una stanza...
con il letto, la tv...
una catena che prosegue in uno scuarcio nel muro...
la catena...
Mathias istintivamente illumina lo scuarcio e lo vede...
il guardiano...

sentono formicolare le proprie gambe...
gurdano in basso...
vermi...
cercano di magiarli...
cercano di entrare nelle loro carni...
Mathias sta immobile... pensa sono illusioni...
Tuomas invece cerca di liberarsene... e i vermi iniziano a merdere...

Mathias sente dolore alla mano e lascia cadere la pisctola...

Corrono fuori...
Su per le scale...
Verso la porta sul retro...
E' chiusa...
Non si sfonda...
Non riescon o più a uscire...

Chiedono aiuto a Brian che è fuori...
Brian entra e li vede... si stanno malmenando da soli...
li prende e li porta fuori...

Mathias e Tuomas si vedono ora fuori...
era tutto frutto della loro mente...
o del volere del guardiano...
Parliamo sul da farsi nel giardino della casa...
la luce del seminterrato sfarfalla...
Tuomas si gira verso la casa...
Vuole entrare...
cerchiamo diu fermarlo...
ma mutato è molto più forte di noi...
entra nella casa...
tutti lo seguono per riportalo fuori...

io decido di passare dalla fogne...

i miei compagni lo raggiungono mentre imbambolato guarda una tv spenta e mentre il gurdiano gli morde le spalle...
lo vuole magiare...

inizia il combattimento...
Brian lo prende e lo lancia nella stanza delle fogne...
si buttano dentro e si sentono sprofondare come se fossere in una mare agitato...
riescono solo a stare a galla...
Tuomas si riprende...
si guarda intorno... vede la catena...
l'afferra...

una voce spettrale rimbomba...
"lascia la catena"

per un istante i miei compagni sembrano riprendersi... ma quando Tuomas lascia la catena continua la loro agonia...
io li vedo lì a terra che si agitano...
non capisco il perchè...
vedo Tuomas di fronte a me che si china un'altra volta...
Vedo il gurdiano...
e come lupo balzo al collo del guardiano...
I miei compagni si riporendono...

e mentre i trattengo a terra il guardiano...
Brian perde il con trollo e inizia a malmenarlo...
Mathias pensando di risolvere il problema gli spara in faccia e lo uccide...
mollo la presa...
il mondo dell'ombra è agitato...

duplico i miei sensi...
vedo un ombra sopra aleggiare sopra a Tuomas...
Ripieghiamo...
Ma Tuomas vuole restare... non vuole andare via...
cerchiamo di trascinarlo, ma si libera... combatte...
Brian per porre fine al combattimento decide di usare le beuone maniere...
prende una mazza da 5 Kg e colpisce Tuomas in testa...
Tuomas perde i sensi e noi usciamo dalle fogne...

Un po' confusi ci muoviamo verso l'oracolo...
Dalla discussione emergono che abbiamo avuto a che fare con un fantama...
Il problema è: come fare per liberarcene...?

Scritto da ...Sym...

mercoledì 20 febbraio 2008

LR - I nuovi e i nuovi nemici

Il branco afforonta la sfida e si scontra con un muro di nemici.
"Non siamo abbastanza, ci vuole gente nuova!"
Nottetempo arrivano i nuovi, reduci da un territorio impossibile che hanno abbandonato.
Sono arroganti, ma spaventati della sfida.
Sono forti, ma non sanno come usare la loro forza.
Un nuovo di Denver invece sembra avere qualche idea chiara.
Il branco adesso è di 7 elementi.

Scendono nelle fogne, nuova lotta, nuove ferite.
Jason cade e viene portato via, Brian fa un massacro, Mathias usa la pistola.
Uno dei nuovi usa un dono, si fonde con le ombre, ma l'azione è poco incisiva.

Scendono dove c'è il locus e scoprono che le creature sono un'illusione, si sono combattuti da soli.
Qualcuno ha il potere di ingannare le loro menti e lo sta facendo per proteggere il locus.
"Entriamo nell'ombra e scopriamo che succede!"
Brian e Mathias entrano nell'ombra e scoprono che nella stanza del locus c'è un riflesso spirituale di qualcosa, nel mondo fisico trovano una catena, come quella per legare gli animali.
"Questo è il locus?"
"Pare di si, deve essere stato legato qualcuno che ha sofferto molto."
Nell'ombra uno spirito-fame li attacca, e questo avvalla la loro teoria.
Provano un'attacco nel piano materiale.
Nella stanza c'è un uomo dallo sguardo vacuo, appena li vede ricompaiono le illusioni.
"E' lui che le genera?"
"Pare di si"
"Facciamolo a pezzi!"
"Non mi sembra una buona idea!"
I due riscalgono e dicono agli altri cosa è accaduto.
Devono capire cosa fare per liberare il locus.

lunedì 18 febbraio 2008

Dean - Il nuovo branco

I problemi si fanno incalzanti, il territorio affidatoci da Snow era a tempo stesso una benedizione\maledizione, una sorta di prova di coraggio nel mantenere stabile quel terreno da noi protetto.
Le insidie purtroppo sono al di sopra delle nostre possibilità, la comparsa inattesa di un vampiro che ci intima di abbandonare il territorio, uno spirito dolore che intercorre vagando e lasciando dietro a sè disperazione e urla agonizzanti e uno spirito lussuria non tanto amichevole non sono mai buone notizie.
Ci mettiamo in cerca di informazioni, alla ricerca di una soluzione o anche di semplice aiuto, e una serie di vicessitudini ci porta in un luogo di ritrovo delle 'new entry' , giovani tribù con molta voglia di fare ma ancora troppo inesperte e deboli.. lì in quel ritrovo dopo una serie di presentazioni da parte di ogni tribù, si esplicitano le richieste e gli eventuali aiuti e sta alla buona volontà o all'interessamento di chi è disposto ad aiutare di accettare l'incarico.
Dopo un lungo conciliabolo il nostro gruppo è costretto momentaneamente ad abbandonare il territorio e ad unirsi a un altra giovane tribù.

Scritto da Manthys

venerdì 8 febbraio 2008

LR - Alla ricerca del Locus

Sono felice che i miei fratelli mi abbiano raggiunto a Denver.
Avevo nostalgia della famiglia.
Ormai è da qualche mese che sono qui, penso sia giunta l’ora di avere un nostro territorio.

Presa la decisione ci rechiamo nel palazzo di Rachel Snow per avere il suo benestare e per farci indicare un locus.
Dopo i soliti convenevoli ci viene indicato un canale di scolo in un piccolo parco vicino alla Little Raven, dove sembra si stia aprendo un locus.

Andiamo a fare un sopraluogo in macchina e decidiamo di rimandare la “ricerca” alla sera. Col favore del buio dovremmo dare meno nell’occhio.


Arrivati sul posto vediamo che c’è una scala che scende nelle fognature. Dovrebbe essere lì.
Scendiamo e iniziamo a cercarlo.
Guidati dall’istinto lupesco ci inoltriamo nei cunicoli delle fogne.
A un certo punto arriviamo di fronte a una specie di barricata/diga fatta di assi messe lì quasi a caso. Al di la dell’ostacolo percepiamo qualcosa: il potere del locus.

Mattias va avanti e si arrampica sopra questa barricata.

Quello che accade dopo è un parapiglia generale.
Una strana creatura, somigliante a un grosso ratto, si fa cadere dall’alto addosso a mattias mentre un’altra lo colpisce dal basso con una spranga di ferro.

Subito io e Tyler ci precipitiamo per dargli una mano.

Dopo qualche minuto ne usciamo vincitori. Le due creature giacciono a terra esanimi.

Ma… un momento… sono i corpi di due bambini…

Anche noi siamo malconci quindi decidiamo di tornare a casa, leccarci le ferite e tornare il giorno dopo.

La notte di riposo ci rimette in sesto.
Cerchiamo di capire cosa fossero quelle creature e la sola spiegazione logica è che siano delle schiere di ratti.

Dobbiamo conquistare il Locus. Decidiamo di prendere dell’attrezzatura nella speranza che possa esserci d’aiuto e, col calare delle tenebre, siamo nuovamente nel parco.

Adesso la strada la conosciamo e procediamo senza intoppi.

Arriviamo in una grossa stanza circolare e, al centro, si apre un cunicolo che scende in profondità.
Ora il potere del locus è ancora più chiaro. E’ lì sotto.

Ci affacciamo al bordo del cunicolo e, al di sotto, vediamo una sessantina di creature simili a quelle che ci avevano attaccato la sera prima. Stanno mangiando… carogne forse umane.

Ma non è comportamento da schiere…

Nemmeno il tempo di far mente locale e sento partire un colpo di pistola.
Vedo Mattias che ha sparato a una creatura che arrivava nel corridoio trascinando il corpo di un uomo moribondo.
Cazzarola forse potevamo farlo fuori senza farci notare

“Mattias non potevi…”
Non riesco a finire la frase e subito una trentina di creature balzano fuori da sotto e simao di nuovo nella mischia.

Questa volta è molto più dura, sono in tanti.
Ma, se pure con qualche difficoltà, anche stavolta abbiamo ragione di queste dannate creature.

Ancora più malconci della sera prima ce me torniamo a casa con un pensiero in mente “Come faremo a conquistare il nostro Locus?”

Scritto da Mercurio2007

giovedì 7 febbraio 2008

Arcer - Crollo della copertura

Arcer e i due escono dal locale notturno.
Tutto il resto della notte la passano girando tra locali, luoghi malfamati e parchi pubblici.
C'è qualcosa che non va, Arcer sta cercando qualccosa, ma Rey e Jack non capiscono cosa.
Come mai non si preoccupa di essere stato scoperto dallo spacciatore?
Se raccontasse tutto ai suoi soci in affari?
Il telefono da Arcer squilla.
Una voce dal microfono parla metallica.
Arcer risponde in francese, con un tono irritato.
Mette giù, si siede su una panchina e si accende una sigaretta.
"E' andato. Dobbiamo andarcene da qui."
"Andato? chi?"
"Lo spacciatore, l'hanno fatto fuori, la copertura era saltata."
Jack e Rey si sentono in colpa.
"Scusa, noi non..."
"Lascia stare, andiamo via."
"Cercavamo lui vero?"
"Si, ma non lo abbiamo trovato abbastanza in fretta, ah parlato, lo hanno punito per la cazzata, adesso cercano me. E forse anche voi due."
"Dove andiamo?"
"Adesso dobbiamo sparire. Tornate a Denver. Dite a Theodore che lo raggiungerò fra una settimana."
I tre si salutano e ognuno torna sulla sua strada.

Arcer apre la porta di casa.
Guarda le foto sulle pareti.
Una donna e una bambina sorridono contro lo sfondo del mare.
"Marie."
Prende una bottiglia da un'armadio e ne butta giù un sorso, poi ci ripensa e ne butta giù altri due.
Si siede sul divano.
Un calcio al tavolino lo manda a terra.
Fottuto Theodore, che vuoi da me ancora?
Poi il mondo di Arcer annega nell'alcol.

La serratura della porta esplode colpita da un colpo di pistola.
Un uomo vestito di nero entra nella stanza e guarda Arcer a terra, ubriaco.
L'uomo gli sferra un calcio in faccia, poi lo solleva da terra.
Arcer non si muove, l'alcol lo ha steso del tutto.
Impreca in francese e gli punta la pistola alla testa.
Sul viso dell'uomo in nero si dipinge un sorriso.
Butta Arcer sul divano, va in cucina e fa uscire gas da tutti i fuochi, poi esce chiudendo la porta.

Al mattino la polizia troverà un appartamento in pezzi.
L'appartamento posseduto da Philippe Arcer.

martedì 5 febbraio 2008

Rey e Jack - L'uomo chiamato Stern

Arcer spegne la cicca della sigaretta nel posacenere al centro del tavolino e prosegue:
"Quello che voglio dire è che siete così per un motivo, un piano. Nulla accade per caso. Quando stavo con Theodore ci è apparso molto chiaro."
"Quando stavi con lui?" chiede Jack mentre con lo sguardo segue le ballerine che agitano i fianchi sul palcoscenico.
"Bhe, saranno stati dieci anni fa. In svizzera."
"Svizzera? in mezzo al cioccolato?" sorride Rey
"Non so, noi stavamo in mezzo agli orologi."
Orologi? Jack rabbrividisce
"In che senso orologi?" chiede poi facendo finta di nulla
"Nel senso che vivevamo in un museo degli orologi."
Rey e Jack si guardano, nella loro mente torna l'orologio da taschino che Jack ha in tasca.
"Come mai eravate in svizzera?"
"Ci lavoravamo, ehm, usavamo i nostri poteri per fare favori ad un uomo."
"Qualcuno sapeva delle vostre capacità?"
"Si, ci ha fatto arrivare da lui proprio per le nostre abilità. Credo che in qualche modo lui avesse una comprensione maggiore di noi di queste cose."
"Anche lui era speciale?"
"Oh, Jack, non sai quanto."
Jack guarda Arcer stupito.
"Lui poteva fare cose incredibili, e vedergliele fare era impressionante. Lui era l'unico uomo al mondo che credo sapesse tutto delle sue abilità, e sapeva come usarle."
"Chi era?"
"Un uomo di nome Stern." risponde Arcer
Stern l'ho già sentito, ma non ricordo dove
"Eravamo in cinque, Theodore, io poi c'era una donna Marie, un arabo, non ci ha mai detto il suo nome, e un ragazzo, credo fosse il fratello di Marie."
"In cinque? e cosa facevate?"
"Uccidevamo i mostri."
Il gelo cade sui due ascoltatori.
"I... i mostri?"
"Si, gente che usa i suoi poteri per il male o esseri che non hanno neppure una parvenza di umano."
"E questo lo facevate per conto di Stern?"
"Si, eravamo la mano di dio."
"La mano di dio? perche di dio."
"Oh bhe, perche Stern era un dio."

Brian - Accidenti a loro

Il mattino seguente, fieri di aver catturato il Puma ed averlo fatto diventare il nostro totem, ci prepariamo per passare nel mondo delle ombre.
Dovremo incontrare il puma, il quale ci dirà quali vantaggi ci darà e, soprattutto, quali saranno i tabù da lui imposti.

Poco prima di passare nelle ombre ecco che si presenta Dean con qualcosa in mano.....
Cosa sarà mai....
Ah, ecco cos'e'!
Sarà quasi un chilo di droga purissima....
Varrà tantissimo sul mercato. Questo ci permetterà di aprire un'attività legale tutta nostra.

Toumas la nasconde in un posto sicuro in casa.
Al nostro ritorno andremo a venderla.

Nel mondo delle ombre incontriamo il puma, il quale ci spiega i vantaggi da lui accordatici e i nostri tabù.
Non sembrano granche' difficili da rispettare.

Una volta ritornati nel mondo reale creiamo un piccolo altare dedicato al nostro totem "il puma" e gli rendiamo onore come lui ci ha chiesto.

ORRORE!!!!!!
La droga e' scomparsa!
Ma chi cazzo sarà mai stato!
Toumas, non sarà stato quel poco di buono di tuo fratello?
Purtroppo il nostro olfatto canino non mente. E' proprio stato il fratello di Toumas.
Ladro e drogato del cazzo!!

Segiamo le tracce dell'odore finche' capitiamo in un vecchio palazzo disabitato e fatiscente.
Lì c'e' il fratello di Toumas.....
Non da solo purtroppo.
C'e' qualcuno con lui...
sembra averci notato.... eppure siamo stati molto silenziosi....

Vampiri..
Ecco chi sono.
Hanno rubato la nostra roba...
Hanno drogato quel cretino del fratello di Toumas.
Chissà perche' l'hanno fatto.

Brutti bastardi .
(e nel frattempo volano calci e pugni al fratello di Toumas .... )

Scritto da pippolomazzo-fra

venerdì 1 febbraio 2008

Rey - Realtà e Sogno

Rey, Jack e Arcer entrano nel cimitero Père Lachaise di Parigi.
Arcer li guida ad una tomba, sulla lapide c'è la scritta Pauline Lillie Arcer 1987-1998.
"Mia figlia" dice Arcer
Rey lo guarda.
Arcer potrà avere al massimo trent'anni, forse trentacinque portati bene, non è possibile che sia il padre.
Cosa ci nascondi Arcer?
"Avrei potuto salvarla, se non fossi stato così."
Jack lo guarda e non capisce.
"Aveva bisogno di un trapianto di midollo, non trovavano donatori. Il mio sarebbe andato bene, ma non ho potuto."
Jack vede nei suoi occhi il dolore, poi accade qualcosa.
Attorno alla figura di Arcer appare un'alone di un mistrioso colore scuro, come un'ombra che incombe su di lui.
"Che succede - dice - cos'hai attorno?"
"Io? Nulla.."
Jack si gira verso Rey e anche lui ha la faccia stupita.
"No, nulla scusate." Jack sbatte un paio di volte gli occhi e lentamente l'ombra svanisce.
"Ma questo che ha a che fare con la mia capacità?"
"Se davvero puoi vedere i sogni, prima a poi inizierai a vederli anche da sveglio, come se fossero allucinazioni. Non potrai più ricordare quali sono i ricordi reali e quali quelli sognati, anzi forse è già così."
Rey ha una faccia preoccupata.
"Prima a poi non saprai più discernere la realtà dal sogno."