La porta del negozio si apre con un cigolio metallico, tipico dei vecchi negozie del quartiere del molo.
Dietro il bancone un uomo calvo allarga un sorriso che rivela parecchi denti d'oro.
"Salve - dice - che posso fare per Lei?"
"Mi manda Mr Toumas, del bar Nido del Corvo. Sono qui per acquistare un oggetto che ha in conto vendita."
"Mi lasci guardare." il vecchio sfoglia una cartella di pelle poi rialza lo sguardo.
"Si ecco, aspetti un attimo."
Mentre il negoziante cerca un mazzo di chiavi, l'avventore fa un giro per il negozio.
Un negozio di antiquariato, pieno di ciarpame e cinafrusaglie.
L'avventore si ferma davanti ad uno specchio e si sistema i capelli.
Non credevo di essere così messo male, sembro proprio vecchio.
Pensare che cinque mesi fa ero dieci anni più giovane... guardati adesso amico, non sembri nemmeo più tu.
"Ecco e questo l'oggetto?" il vecchi scarta un pacco e rivela un lucente cubo di metallo bruno.
L'avventore trattiene a stento un sorriso.
"Si" dice soddisfatto.
L'avventore soppesa il cubo tra le mani, un brivido gli scorre lungo la schiena.
"Eccellente." nella sua mente formula una serie di parole arcane e sente il flusso scorrergli tra le mani.
La sua mente in una frazione di secondo si connette con l'oggetto, in quell'istante lui già brama la conoscenza.
Poi accade qualcosa che non si aspetta.
Nella sua mente appare una luce incandescente, come se guardasse fisso il sole.
La mano vacila, il cubo cade a terra con un tonfo metallico.
"Stia attento!"
"Mi scusi - il sudore gli imperla la fronte - ho avuto un attimo di..."
"Lo compra allora?" incalza il vecchio.
"Si direi che lo prendo" raccoglie il cubo da terra.
"Sarebbero 50 sterline" il vecchio compila un modulo, poi glielo allunga.
"Si ecco - le sterline passano di mano - devo firmare qui?"
"Si, non si sente bene? è pallido!"
Controllati cazzo, non puoi svenire, firma quel foglio e vattene.
"Ecco a lei. A presto."
"Si un'ultima cosa, devo iscriverla come cliente. Può dirmi il nome?"
"Jefferson, Frederic Jefferson."
"A presto Mr. Jefferson."
L'uomo si infila il cubo nella tasca della giacca bianca di velluto ed esce dal negozio.
Sale su una Jaguar nera e accende il motore, sistema lo specchietto e sposta il cartellino della Boston University, poi parte.
sabato 29 marzo 2008
Brian - La Porta
"Cazzo, me ne ero proprio scordato" esclama Brian all'improvviso....
"La vecchia casa di Dean.... quella catapecchia mostruosa... quella porta..."
Dopo che il branco Little Raven ha trasportato nel suo territorio il locus del vecchio branco High Hopes, a Brian sovviene che, nella casa del suo compagno di branco Dean, c'era una porta .... una porta di acciaio ....
una porta di acciaio spessa.....
una porta di sicurezza, senza serrature e cardini, in una catapecchia....
"Non aprite quella porta o morirò .... questo disse un tale che incontrammo qualche mese fa in questa casa" disse Brian
"Chissà che fine ha fatto... e che fine hanno fatto quei pazzi di Theodore e degli altri "ricercatori" "...
Brian racconta a tutti la storia di quella porta e tutti, incuriositi dalla storia, vogliono vedere la porta....
Entriamo nella casa, andiamo a vedere la porta...
"Eccola, ecco il mistero che avvolge questa casa..."
Il più astuto di tutti Tyler, mediante una duplicazione sensoriale, riesce a vedere che, nel mondo delle ombre, oltre alla porta c'e' anche qualcosa di altro.....
"Usciamo di qui, scappiamo subito" grida.....
Ha visto un mostro...
una specie di lombrico gigante...
e quando dice gigante , intende veramente gigante....
"Cosa ne sarà di questa casa se qui faranno quella caserma di cui tanto si sente parlare... "
"Che ne sarà di questa porta..."
"e se la aprissero?"
"e se la aprissimo noi per vedere cosa c' dietro?"
Con questi assillanti dilemmi, ci allontaniamo dalla casa e andiamo verso la strada ricavata abbattendo gli alberi nel bosco.....
Scritto da pippolomazzo-fra
"La vecchia casa di Dean.... quella catapecchia mostruosa... quella porta..."
Dopo che il branco Little Raven ha trasportato nel suo territorio il locus del vecchio branco High Hopes, a Brian sovviene che, nella casa del suo compagno di branco Dean, c'era una porta .... una porta di acciaio ....
una porta di acciaio spessa.....
una porta di sicurezza, senza serrature e cardini, in una catapecchia....
"Non aprite quella porta o morirò .... questo disse un tale che incontrammo qualche mese fa in questa casa" disse Brian
"Chissà che fine ha fatto... e che fine hanno fatto quei pazzi di Theodore e degli altri "ricercatori" "...
Brian racconta a tutti la storia di quella porta e tutti, incuriositi dalla storia, vogliono vedere la porta....
Entriamo nella casa, andiamo a vedere la porta...
"Eccola, ecco il mistero che avvolge questa casa..."
Il più astuto di tutti Tyler, mediante una duplicazione sensoriale, riesce a vedere che, nel mondo delle ombre, oltre alla porta c'e' anche qualcosa di altro.....
"Usciamo di qui, scappiamo subito" grida.....
Ha visto un mostro...
una specie di lombrico gigante...
e quando dice gigante , intende veramente gigante....
"Cosa ne sarà di questa casa se qui faranno quella caserma di cui tanto si sente parlare... "
"Che ne sarà di questa porta..."
"e se la aprissero?"
"e se la aprissimo noi per vedere cosa c' dietro?"
Con questi assillanti dilemmi, ci allontaniamo dalla casa e andiamo verso la strada ricavata abbattendo gli alberi nel bosco.....
Scritto da pippolomazzo-fra
lunedì 24 marzo 2008
Brian - La nuova dimora
"Ehi ragazzi, dobbiamo dare degna sepoltura a Mathias."
"E' morto in modo valoroso, combattendo, e deve essere sepolto con tutti gli onori...."
Ma il problema che si pone e': dove?
Poi le nostre menti vanno sulla cantina della casa dove abbiamo incontrato il fantasma.....
"La stanza del fantasma... ecco il punto giusto"
"Ogni angolo di quella casa sarà una testimonianza vivente del sacrifcio di Mathias"
Toumas si prende l'onere di trasportare il corpo del defunto e Brian, ex becchino, prepara una tomba per Mathias.
Nel sottosuolo della casa incriminata, negli anfratti dei tunnel delle fogne, scaviamo anche altre tombe per tutti i cadaveri trovati nelle stanze della casa.
"Anche loro hanno avuto la loro degna sepoltura"
Portiamo il locus nella casa nuova, la puliamo da cima a fondo, costruiamo una porta solida tra la stanza incriminata e le fogne.
Inoltre, le amicizie di alcuni membri del branco ci permettono di "comprare legalmente" un atto di proprietà della casa ... questa e' la nostra nuova dimora....
Rimane solo una cosa da fare... liberare il locus dallo spirito fame che lo sta infestando.....
come fare....
forse l'unica soluzione e' gettare altra essenza in modo da cambiare risonanza al locus
"Ma dove possiamo trovare altra essenza?".....
"Il vecchio locus del branco High Hopes... possiamo usare quello...."
Il locus del branco High Hopes e' un nocciolo...
lo facciamo trasportare nel nostro nuovo giardino e lo piantiamo.....
"Questa sarà la nostra fonte di essenza per liberare il locus dallo spirito fame".
Scritto da pippolomazzo-fra
"E' morto in modo valoroso, combattendo, e deve essere sepolto con tutti gli onori...."
Ma il problema che si pone e': dove?
Poi le nostre menti vanno sulla cantina della casa dove abbiamo incontrato il fantasma.....
"La stanza del fantasma... ecco il punto giusto"
"Ogni angolo di quella casa sarà una testimonianza vivente del sacrifcio di Mathias"
Toumas si prende l'onere di trasportare il corpo del defunto e Brian, ex becchino, prepara una tomba per Mathias.
Nel sottosuolo della casa incriminata, negli anfratti dei tunnel delle fogne, scaviamo anche altre tombe per tutti i cadaveri trovati nelle stanze della casa.
"Anche loro hanno avuto la loro degna sepoltura"
Portiamo il locus nella casa nuova, la puliamo da cima a fondo, costruiamo una porta solida tra la stanza incriminata e le fogne.
Inoltre, le amicizie di alcuni membri del branco ci permettono di "comprare legalmente" un atto di proprietà della casa ... questa e' la nostra nuova dimora....
Rimane solo una cosa da fare... liberare il locus dallo spirito fame che lo sta infestando.....
come fare....
forse l'unica soluzione e' gettare altra essenza in modo da cambiare risonanza al locus
"Ma dove possiamo trovare altra essenza?".....
"Il vecchio locus del branco High Hopes... possiamo usare quello...."
Il locus del branco High Hopes e' un nocciolo...
lo facciamo trasportare nel nostro nuovo giardino e lo piantiamo.....
"Questa sarà la nostra fonte di essenza per liberare il locus dallo spirito fame".
Scritto da pippolomazzo-fra
giovedì 20 marzo 2008
Fallimento
I militari irrompono nella vecchia casa, ma dei sabotatori nessuna traccia.
"Negativo capo - dice con voce atona l'uomo in mimetica - non abbiamo riscontri. Passo"
La radio ronza poi una voce metallica risponde:
"Bruciate la casa."
"Lo consideri già fatto. Passo e chiudo."
L'uomo in mimetica alza due dita della mano destra e fa un cenno agli altri tre che lo aspettano fuori.
Pochi minuti e la casa è in fiamme.
"Hai notato?" chiede un ispanico all'uomo in mimetica
"Cosa?" risponde lui
"Un'ombra nel bosco."
Un riflesso verde smeraldo illumina la notte, mente l'uomo in mimetica attiva il visore.
"Nessuno."
I quattro si muovono verso il limitare della radura.
"Tanta pena - sogghigna l'uomo con la bandana - per un albero. Almeno adesso se ne sono andati."
Il suo sguardo si posa su un vecchio tronco, che un tempo doveva essere un albero, e che ora è solo un cumulo si rami e segatura di motosega.
"Andiamo via" sentenzia l'uomo in mimetica.
I quattro svaniscono nella notte.
Dalle ombra del bosco emergono tre figure alte e muscolose.
"Perchè non me li hai fatti sistemare?"
"Ormai non sarebbe servito a nulla Martello. Ormai è tardi."
"Io li seguo - sibila Nebbia - controllo che se ne vadano."
"Ok, io e Martello torniamo da Vento. Ci vediamo al picco."
"Ci sarò, e speriamo che Lui stia meglio."
"Non credo accadrà, almeno finchè non avremo sistemato quei maledetti." ringhia Martello.
"Lo faremo - conclude Urlo mentre si allontana - lo faremo."
"Negativo capo - dice con voce atona l'uomo in mimetica - non abbiamo riscontri. Passo"
La radio ronza poi una voce metallica risponde:
"Bruciate la casa."
"Lo consideri già fatto. Passo e chiudo."
L'uomo in mimetica alza due dita della mano destra e fa un cenno agli altri tre che lo aspettano fuori.
Pochi minuti e la casa è in fiamme.
"Hai notato?" chiede un ispanico all'uomo in mimetica
"Cosa?" risponde lui
"Un'ombra nel bosco."
Un riflesso verde smeraldo illumina la notte, mente l'uomo in mimetica attiva il visore.
"Nessuno."
I quattro si muovono verso il limitare della radura.
"Tanta pena - sogghigna l'uomo con la bandana - per un albero. Almeno adesso se ne sono andati."
Il suo sguardo si posa su un vecchio tronco, che un tempo doveva essere un albero, e che ora è solo un cumulo si rami e segatura di motosega.
"Andiamo via" sentenzia l'uomo in mimetica.
I quattro svaniscono nella notte.
Dalle ombra del bosco emergono tre figure alte e muscolose.
"Perchè non me li hai fatti sistemare?"
"Ormai non sarebbe servito a nulla Martello. Ormai è tardi."
"Io li seguo - sibila Nebbia - controllo che se ne vadano."
"Ok, io e Martello torniamo da Vento. Ci vediamo al picco."
"Ci sarò, e speriamo che Lui stia meglio."
"Non credo accadrà, almeno finchè non avremo sistemato quei maledetti." ringhia Martello.
"Lo faremo - conclude Urlo mentre si allontana - lo faremo."
martedì 18 marzo 2008
Nemici
"Come va oggi?" Nebbia entra nella casa accompagnato dal solito silenzio di chi sa muoversi
"Male, è debole." Vento lo guarda e poi si volta verso Martello
"Non mi guardare, fosse per me gli avrei rotto il culo a quei bastardi!"
"Ho detto di no, dobbiamo aspettare." La voce di Urlo è ferrea, come si addice ad un alfa.
"Va bene aspetteremo, ma l'ultima mossa sul motore sembra averli fatti incazzare."
"Bene, almeno faranno al mossa che ci aspettiamo e noi saremo in pace, sia con la coscienza che coi giuramenti."
"Ragioni da uomo. I giuramenti non sono solo vincoli, sono anche scelte." sottolinea Vento tra le Fronde.
"Ah dai, ormai nessuno ci crede più. Se non fosse per qui vecchi..."
"Non proseguire. Non lo sopporterei. E neppure Lui."
Vento osserva la figura spettrale dell'alce farsi sempre più debole e spera che tutto questo finisca presto.
"Male, è debole." Vento lo guarda e poi si volta verso Martello
"Non mi guardare, fosse per me gli avrei rotto il culo a quei bastardi!"
"Ho detto di no, dobbiamo aspettare." La voce di Urlo è ferrea, come si addice ad un alfa.
"Va bene aspetteremo, ma l'ultima mossa sul motore sembra averli fatti incazzare."
"Bene, almeno faranno al mossa che ci aspettiamo e noi saremo in pace, sia con la coscienza che coi giuramenti."
"Ragioni da uomo. I giuramenti non sono solo vincoli, sono anche scelte." sottolinea Vento tra le Fronde.
"Ah dai, ormai nessuno ci crede più. Se non fosse per qui vecchi..."
"Non proseguire. Non lo sopporterei. E neppure Lui."
Vento osserva la figura spettrale dell'alce farsi sempre più debole e spera che tutto questo finisca presto.
lunedì 17 marzo 2008
Flashback - La morte di Mathias
Mathias era molto preoccupato, la faccenda rischiava di sfugir loro di mano, la polizia, i parenti o chiunque avesse a che fare con la famiglia che viveva in quella casa maledetta non doveva scoprire la verità. Bisognava fare in fretta, senza perder tempo era entrato nella casa, da solo, era rischioso, il fantasma poteva essere in agguato, ma sapeva anche di poter contare sull'aiuto di Dean, lui era fuori dalla casa a tener d'occhio l'esterno. Qualche minuto dopo Mathias aveva raccolto tutto ciò che potesse avere a che fare con l'aspetto burocratico e legale di quella famiglia: bollette, atti di proprietà, ogni sorta di documento era ora in loro possesso e poteva essere utilizzato per impadronirsi legalmente della casa e allontanare ogni tipo di sospetto.
I due mannari erano ancora nei pressi della casa e stavano esaminando gli incartamenti raccolti, quando all'improvviso, toumas comparve sul vialetto della casa:
"Hei Toumas siamo qui!" Disse Mathias."Possibile che non ci abbia visto"
Ma Toumas non accennò a fermarsi, tirò dritto verso l'entrata della casa, sparendo all'interno.
"CAZZO, un'altra volta! Andiamo Dean dobbiamo fermarlo prima che arrivi allo scantinato."
Mentre si dirigeva verso la porta Mathias inviò un messaggio con il cellulare a tutti i suoi compagni: Venite alla casa
Forse per lo stupore, forse per il timore di varcare quella soglia, Dean rimase li dov'era inchiodato come un palo a fissare la casa; Mathias invece si precipitò all'interno sapeva che Toumas andava fermato subito:
iniziò a bloccarlo, tentando di trascinarlo via, ma per tutta risposta Toumas continuò come inebetito a trascinarsi giù per le scale verso il seminterrato.
"MUOVITI DEAN, MI SERVE UNA MANO!"
Proprio quando sembrava che la presa di Mathias cominciasse a far effetto, Toumas iniziò mutare nella forma da battaglia:
Mathias lo imitò immediatamente, e nel giro di pochi istanti le due enormi figure iniziarono una furiosa battaglia.
Mathias sapeva di essere gravemente ferito a causa dello spiacevole incontro del giorno precedente, con lo spirito "Fame" che risiedeva li intorno, ma non poteva assolutamente permettere, in quanto cacciatore delle tenebre, che il locus fosse di nuovo violato e che Toumas fosse divorato.
La battaglia durò meno di un minuto, ma fu la più cruenta che Mathias ebbe mai combattuto, purtroppo l'avversario che aveva di fronte era un avanzo di galera, uno dal fisico temprato, lui invece era solo un ragazzo come tanti e questo fu la sua condanna:
la sua forma da battaglia si esaurì qualche istante prima di quella di Toumas. Mathias capì che la sua fine era giunta, in preda alla furia Toumas assestò un colpo mortale al suo compagno.
Qualche minuto dopo tutto il resto del branco era riunito intorno al corpo di Mathias, nessuno sapeva cosa dire.
Scritto da Pontazza
I due mannari erano ancora nei pressi della casa e stavano esaminando gli incartamenti raccolti, quando all'improvviso, toumas comparve sul vialetto della casa:
"Hei Toumas siamo qui!" Disse Mathias."Possibile che non ci abbia visto"
Ma Toumas non accennò a fermarsi, tirò dritto verso l'entrata della casa, sparendo all'interno.
"CAZZO, un'altra volta! Andiamo Dean dobbiamo fermarlo prima che arrivi allo scantinato."
Mentre si dirigeva verso la porta Mathias inviò un messaggio con il cellulare a tutti i suoi compagni: Venite alla casa
Forse per lo stupore, forse per il timore di varcare quella soglia, Dean rimase li dov'era inchiodato come un palo a fissare la casa; Mathias invece si precipitò all'interno sapeva che Toumas andava fermato subito:
iniziò a bloccarlo, tentando di trascinarlo via, ma per tutta risposta Toumas continuò come inebetito a trascinarsi giù per le scale verso il seminterrato.
"MUOVITI DEAN, MI SERVE UNA MANO!"
Proprio quando sembrava che la presa di Mathias cominciasse a far effetto, Toumas iniziò mutare nella forma da battaglia:
Mathias lo imitò immediatamente, e nel giro di pochi istanti le due enormi figure iniziarono una furiosa battaglia.
Mathias sapeva di essere gravemente ferito a causa dello spiacevole incontro del giorno precedente, con lo spirito "Fame" che risiedeva li intorno, ma non poteva assolutamente permettere, in quanto cacciatore delle tenebre, che il locus fosse di nuovo violato e che Toumas fosse divorato.
La battaglia durò meno di un minuto, ma fu la più cruenta che Mathias ebbe mai combattuto, purtroppo l'avversario che aveva di fronte era un avanzo di galera, uno dal fisico temprato, lui invece era solo un ragazzo come tanti e questo fu la sua condanna:
la sua forma da battaglia si esaurì qualche istante prima di quella di Toumas. Mathias capì che la sua fine era giunta, in preda alla furia Toumas assestò un colpo mortale al suo compagno.
Qualche minuto dopo tutto il resto del branco era riunito intorno al corpo di Mathias, nessuno sapeva cosa dire.
Scritto da Pontazza
Jack e Rey - La casa
"Sono loro?" chiede Rey a Jack
Dai suoi occhiali scuri l'uomo fissa il gruppo col sacco in spalla.
"Credo di si, sono fuori dalla casa, ne manca uno"
"Come fai ancora non lo so, io da qua appena li intravedo con 'sto buio."
"Sono strani - Jack risponde - emanano qualcosa di animalesco."
"Aspettiamo che se ne vadano."
La casa è in disordine, la porta rotta, una finestra sfondata.
Una porta con delle scale che scendono indica la direzione ai due.
Sulle scale c'è del sangue e dei ciuffi di pelo di animale.
Scendono pochi gradini e una puzza di morto li investe.
"Ci sono dei morti?"
Jack estrae la pistola.
"Credo di si."
L'uomo passa accanto ai cadaveri e li intravede nel buio, impossibile non lasciarsi sfuggire una preghiera.
Jack toglie gli occhiali scuri e fissa il buio con i suoi nuovi occhi.
La stanza è piccola e c'è una televisione rotta, al centro c'è un uomo che fissa il nero dello schermo.
"Torniamo indietro - sussurra - adesso."
I due ritornano al piano di sopra.
"Che hai visto?"
"Non lo so, sembrava che ci fosse un uomo bianco, appeso a quello che guardava la televisione spenta."
"Chi erano?"
"Uno era uno dei tre della casa diroccata, l'altro non so, sembrava uno spirito o..."
"Un fantasma?" suggerisce Rey
Jack annuisce.
"Puoi farci qualcosa?" chiede Jack a Rey.
"Credo di si" risponde lui e dalla tasca della lunga giacca marrone toglie un vecchio libro con al centro della copertina una croce d'argento.
Dai suoi occhiali scuri l'uomo fissa il gruppo col sacco in spalla.
"Credo di si, sono fuori dalla casa, ne manca uno"
"Come fai ancora non lo so, io da qua appena li intravedo con 'sto buio."
"Sono strani - Jack risponde - emanano qualcosa di animalesco."
"Aspettiamo che se ne vadano."
La casa è in disordine, la porta rotta, una finestra sfondata.
Una porta con delle scale che scendono indica la direzione ai due.
Sulle scale c'è del sangue e dei ciuffi di pelo di animale.
Scendono pochi gradini e una puzza di morto li investe.
"Ci sono dei morti?"
Jack estrae la pistola.
"Credo di si."
L'uomo passa accanto ai cadaveri e li intravede nel buio, impossibile non lasciarsi sfuggire una preghiera.
Jack toglie gli occhiali scuri e fissa il buio con i suoi nuovi occhi.
La stanza è piccola e c'è una televisione rotta, al centro c'è un uomo che fissa il nero dello schermo.
"Torniamo indietro - sussurra - adesso."
I due ritornano al piano di sopra.
"Che hai visto?"
"Non lo so, sembrava che ci fosse un uomo bianco, appeso a quello che guardava la televisione spenta."
"Chi erano?"
"Uno era uno dei tre della casa diroccata, l'altro non so, sembrava uno spirito o..."
"Un fantasma?" suggerisce Rey
Jack annuisce.
"Puoi farci qualcosa?" chiede Jack a Rey.
"Credo di si" risponde lui e dalla tasca della lunga giacca marrone toglie un vecchio libro con al centro della copertina una croce d'argento.
sabato 15 marzo 2008
Di nuovo Denver
"Li hai trovati?" la voce di Jack rompe il silenzio della stanza
"Si, ho visto qualcosa."
"Cosa?" incalza
"Una casa, vecchia, vicino a un fiume ed un ponte di cemento. Sopra la casa aleggiava un corvo nero."
"Un corvo nero? Potrebbe essere un simbolo?"
"Credo di si... un corvo nero, se fosse un luogo? intendo il nome di un luogo."
"Il nome di un luogo Black Raven... non mi dice nulla."
"Aspetta forse so dove si trova, la Little Raven! E' vicino al fiume."
"Andiamo" Jack si alza dalla poltrona di pelle.
"Dovremmo avvisare Theodore? Non so se..."
"Lascia stare, lo chiameremo poi. Il suo satellite non ci ha aiutato, adesso può attendere lui."
Jack apre la porta, la luce del giorno ferisce i suoi occhi.
Cerca gli occhiali da sole nel taschino della giacca nera e li inforca.
"Jack, siamo a dicembre, potresti evitare?"
"Se potessi lo farei, la luce mi ferisce ogni giorno di più."
"Stai maledendoti per questo dono?"
"No, maledico dio, chiunque sia."
"Non dovresti, la colpa non è sua. Per tutto c'è un disegno, la sofferenza serve al nostro miglioramento."
Jack sale in macchina e accende il motore.
"Ah, ti preferivo quando avevi smesso di dire 'ste cazzate."
"Era stato un periodo di smarrimento, adesso sono di nuovo io."
Jack guarda l'uomo con la croce di metallo al collo.
"Ah Rey, vaffanculo."
"Si, ho visto qualcosa."
"Cosa?" incalza
"Una casa, vecchia, vicino a un fiume ed un ponte di cemento. Sopra la casa aleggiava un corvo nero."
"Un corvo nero? Potrebbe essere un simbolo?"
"Credo di si... un corvo nero, se fosse un luogo? intendo il nome di un luogo."
"Il nome di un luogo Black Raven... non mi dice nulla."
"Aspetta forse so dove si trova, la Little Raven! E' vicino al fiume."
"Andiamo" Jack si alza dalla poltrona di pelle.
"Dovremmo avvisare Theodore? Non so se..."
"Lascia stare, lo chiameremo poi. Il suo satellite non ci ha aiutato, adesso può attendere lui."
Jack apre la porta, la luce del giorno ferisce i suoi occhi.
Cerca gli occhiali da sole nel taschino della giacca nera e li inforca.
"Jack, siamo a dicembre, potresti evitare?"
"Se potessi lo farei, la luce mi ferisce ogni giorno di più."
"Stai maledendoti per questo dono?"
"No, maledico dio, chiunque sia."
"Non dovresti, la colpa non è sua. Per tutto c'è un disegno, la sofferenza serve al nostro miglioramento."
Jack sale in macchina e accende il motore.
"Ah, ti preferivo quando avevi smesso di dire 'ste cazzate."
"Era stato un periodo di smarrimento, adesso sono di nuovo io."
Jack guarda l'uomo con la croce di metallo al collo.
"Ah Rey, vaffanculo."
mercoledì 12 marzo 2008
Dean - La morte di Mathias
Il corpo senza vita volò fuori dalla finestra, vibrando nell'aria con i frammenti di vetro e brillando come diamanti nella luce pomeridiana.
La scena era ritratta come un quadro astratto di un pittore pazzo, il corpo che si adagiava come a rallentatore nonostante la velocità dell'impatto, era fisicamente dislocato come se non esistesse leggi fisice in esso.
Poi il silenzio, in lontanaza il suono dei rumori della strada, il vento..e il tempo si era fermato.
Doveva essere una missione di ricognizione, normale ruotine anche se gli ordini erano diversi..di NON andare nella casa.
Ma non importa.. in poco tempo i Lupi compagni sopraggiungono e la rabbia fa padrona della scena.
Il tradimento è qualcosa che và oltre le leggi della moralitàe oltre a mancare rispetto è come colpire il tuo più caro amico alle spalle.
Il fantasma è la chiave e la causa di tutto..
Toumas stà pagando e dovrà pagare.
Scritto da Manthys
La scena era ritratta come un quadro astratto di un pittore pazzo, il corpo che si adagiava come a rallentatore nonostante la velocità dell'impatto, era fisicamente dislocato come se non esistesse leggi fisice in esso.
Poi il silenzio, in lontanaza il suono dei rumori della strada, il vento..e il tempo si era fermato.
Doveva essere una missione di ricognizione, normale ruotine anche se gli ordini erano diversi..di NON andare nella casa.
Ma non importa.. in poco tempo i Lupi compagni sopraggiungono e la rabbia fa padrona della scena.
Il tradimento è qualcosa che và oltre le leggi della moralitàe oltre a mancare rispetto è come colpire il tuo più caro amico alle spalle.
Il fantasma è la chiave e la causa di tutto..
Toumas stà pagando e dovrà pagare.
Scritto da Manthys
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